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Intolleranza al lattosio – Interessa ‘fisiologicamente’ fino a tre adulti su 4

E’ una delle intolleranze alimentari più frequenti, arrivando ad interessare ‘fisiologicamente’ fino a tre adulti su 4. Più a rischio i soggetti con patologie quali celiachia, Crohn, sindrome dell’intestino irritabile. Il modo migliore per ‘difendersi’ è quello di limitare, senza abolire del tutto, i cibi più ricchi di lattosio o di consumare i prodotti ad ‘alta digeribilità’, cioè quelli contenenti lattosio pre-idrolizzato. Yogurt e cottage cheese sono latticini a basso contenuto di lattosio che in genere non danno problemi. Fondamentale è però assicurare un adeguato apporto di calcio consumando cibi alternativi ai latticini che ne siano ricchi (broccoli, gamberi, alimenti ‘fortificati’). Il test diagnostico più gettonato, anche perché è il meno invasivo, è il breath test al lattosio

L’intolleranza al lattosio è una sindrome clinica caratterizzata da gonfiore e fastidi addominali, flatulenza e diarrea che si verificano dopo aver consumato cibi contenenti lattosio. Il malassorbimento di lattosio può dipendere da un deficit congenito dell’enzima lattasi, o da un’intolleranza secondaria al lattosio; ma più comunemente è causato da un deficit di lattasi acquisito.  Un articolo su JAMA fa il punto su diagnosi e trattamento.

L’intolleranza al lattosio è una condizione molto comune che interessa dal 65 al 74% della popolazione mondiale, con ampie variazioni a livello regionale e tra le diverse etnie. Il malassorbimento di lattosio attira liquidi verso il lume intestinale per gradiente osmotico; il lattosio viene quindi fermentato dai batteri del tratto gastro-intestinale. I sintomi che ne derivano sono correlati al transito intestinale di lattosio e alla quantità di lattosio ingerito e variano molto da individuo a individuo. Ad esempio, i soggetti con sindrome dell’intestino irritabile, presentano sintomi più importanti già a bassi livelli di consumo di lattosio.

Un articolo pubblicato su Jama di questa settimana analizza le varie forme di intolleranza al lattosio, i test diagnostici a disposizione e il trattamento dei soggetti che presentino questa condizione.

Lattosio e intolleranza al lattosio
Il lattosio è uno zucchero composto da galattosio e glucosio, uniti tra loro da un legame glicosidico beta (1-4) che, come tale non può essere assorbito attraverso la mucosa del tenue. La lattasi è un enzima presente sull’orletto a spazzola della mucosa dei villi intestinali (sintetizzata a partire dal gene della lattasi-florizina idrolasi o LPH), in grado di idrolizzare il legame beta-glicosidico che unisce i due componenti glucidici del lattosio. L’attività della lattasi è elevatissima nel neonato, subito prima dello svezzamento, ma tende in seguito a diminuire marcatamente, così che negli adulti la sua attività si riduce al 5-10% di quella dei neonati. Per questo, il fatto che gli adulti abbiamo bassi livelli di lattasi, è perfettamente fisiologico; la maggior parte della popolazione adulta mondiale presenta infatti bassi livelli di lattasi. Solo una piccolissima percentuale di adulti mantiene elevati livelli di attività della lattasi (‘persistenza’ della lattasi); questa condizione è determinata dalla presenza di polimorfismi di singoli nucleotidi (la persistenza della lattasi si associa in particolare all’allele 13910*T, frequente in condizione di omozigosi nelle popolazioni del Nord Europa).

Esistono tuttavia una serie di condizioni che possono portare ad un’intolleranza al lattosio secondaria; si tratta di condizioni tutte accomunate da un danno alla superficie di assorbimento dell’intestino, come la celiachia, il Crohn, infezioni intestinali, enteriti da chemio o radioterapia. Per quanto riguarda il deficit congenito di lattasi, questa è una rara condizione autosomica recessiva, che riguarda il gene della lattasi e si manifesta con diarrea fin dai primi giorni di vita.

Come diagnosticare l’intolleranza al lattosio
Per fare diagnosi di malassorbimento di lattosio sono disponibili una serie di esami, anche se a tutt’oggi non esiste un consenso e non sono stati definiti criteri diagnostici standard…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Intolleranza al lattosio. Interessa tre adulti su quattro”, Quotidiano sanità

Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=78074