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Sclerosi multipla (SM) – Gli integratori di vitamina D dovrebbero essere raccomandati ai pazienti

Che la vitamina D sia importante per la salute è nota da qualche centinaio di anni. Lo stesso concetto sembra valere quindi per i pazienti con sclerosi multipla (SM). Il punto centrale è il fabbisogno della supplementazione. Due importanti studiosi ne hanno discusso a Stoccolma, in una sessione dell’ECTRIMS 2019

Al quesito se «i pazienti con SM debbano essere avvisati di assumere vitamina» Alberto Ascherio, ricercatore e professore presso la Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, risponde senza mezzi termini affermativamente. Più sfumata la posizione di Ellen Mowry, ricercatrice e docente di neurologia alla Johns Hopkins University di Baltimora, che si dice d’accordo con Ascherio ma aggiunge «a dosi moderate».

Due studi fondamentali in favore della supplementazione 
Nella sua presentazione, Ascherio ha messo in evidenza due studi fondamentali in cui i ricercatori hanno dimostrato che esiste un legame inverso tra vitamina D e rischio di SM.
I dati aggregati tratti da due grandi studi, il Nurses’ Health Study (NHS) e il Nurses’ Health Study II (che avevano coinvolto più di 187.000 donne) hanno portato all’unico studio prospettico che ha esaminato il legame tra l’assunzione di vitamina D e il rischio di SM.

I risultati hanno mostrato che le donne con il più grande apporto complessivo di vitamina D (circa 700 UI/ die, sia dalla dieta che dagli integratori) avevano circa il 33% in meno di probabilità di sviluppare SM rispetto a quelle con un apporto più basso (circa 60 UI/die).

Ascherio ha mostrato che, a differenza della vitamina D proveniente dalla dieta (che non aveva alcuna associazione significativa), le donne che assumevano integratori di vitamina D (400 UI/die o più) avevano un rischio ridotto del 41% di sviluppare SM rispetto alle non utilizzatrici. In un altro studio chiave (Munger KL, et al. JAMA, 2006), i ricercatori hanno fatto misure ripetute nel tempo dei livelli sierici di vitamina D in oltre 7 milioni di uomini e donne delle forze armate statunitensi.

Ancora una volta, gli individui con livelli più alti di vitamina D – misurati come 25(OH)D o 25-idrossivitamina D) erano meno inclini a sviluppare SM negli anni successivi, anche dopo aver controllato i dati per età, genere ed etnia. Questi risultati sono stati confermati anche in ampi studi condotti in Svezia e Finlandia, ha osservato Ascherio.  «Questi dati hanno portato a chiedersi che cosa succeda nelle persone che hanno già la SM» ha detto il ricercatore…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Ai pazienti con SM dovrebbero essere raccomandati integratori di vitamina D? #ECTRIMS2019”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/neuro/ai-pazienti-con-sm-dovrebbero-essere-raccomandati-integratori-di-vitamina-d-ectrims2019-30445