Epatite C – Eliminare l’HCV riduce anche Diabete di tipo 2, Malattia renale cronica e rischio di infarto
“La risposta virologica sostenuta raggiunta a seguito del trattamento dell’epatite C è correlata con un rischio ridotto di diverse manifestazioni extraepatiche tra cui diabete di tipo 2, malattie renali croniche e disturbi dell’umore e dell’ansia. E’ quanto evidenziano i risultati di uno studio pubblicato su Journal of Hepatology
Il team di ricerca della British Columbia Center for Disease Control di Vancouver, British Columbia, e colleghi hanno precisato nel lavoro che per le persone infette, la presenza di manifestazioni extraepatiche connesse all’HCV può arrivare fino al 31%. Inoltre, i costi medici diretti associati a queste complicanze possono variare da 72 milioni di dollari a 443 milioni.
“Insieme ad altri gruppi di ricerca, abbiamo dimostrato che il raggiungimento dell’SVR produce importanti benefici che si estendono al di fuori del fegato e riducono la morbilità e la mortalità extraepatica nella popolazione con infezione cronica da HCV, indipendentemente dalla gravità della malattia epatica”, hanno scritto gli autori del lavoro, aggiungendo: “Il successo del trattamento dell’ HCV può non solo ridurre l’incidenza di manifestazioni extraepatiche (EHM), ma ridurre anche l’utilizzo delle risorse sanitarie associate a queste condizioni croniche a lungo termine.”
Rossi e colleghi hanno analizzato retrospettivamente i dati di 10.264 pazienti che avevano iniziato terapie a base di interferone per l’HCV tra aprile 1999 e luglio 2014 e che erano ancora vivi e non erano stati sottoposti a ritrattamento entro 24 settimane. Il 59% ha raggiunto l’SVR.
L’analisi multivariata ha rivelato una correlazione tra SVR e un rischio ridotto di diabete di tipo 2 (aHR=0,65; IC 95%, 0,55-0,77), malattia renale cronica (CKD) o allo stadio terminale (ESRD) (aHR=0,53; IC 95%, 0,43-0,65), ictus (aHR=0,73; IC al 95%, 0,49-1,09) e disturbi dell’umore e dell’ansia (aHR=0,82; IC al 95%, 0,71-0,95).
Al contrario, la SVR non era correlata a un ridotto rischio di cardiopatia ischemica, eventi cardiaci avversi maggiori o artrite reumatoide.
Mentre la correlazione tra SVR e riduzione dei rischi per le suddette manifestazioni extraepatiche erano complessivamente coerenti indipendentemente dalla coorte di nascita, dal sesso, dall’anamnesi del farmaco per iniezione e dal genotipo di HCV, i ricercatori hanno trovato effetti protettivi più pronunciati in alcuni individui…”
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Fonte: “Eliminare l’HCV riduce anche diabete, malattia renale e rischio di infarto”, PHARMASTAR