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Malattie rare – Sclerosi laterale amiotrofica (SLA), positivi risultati con masitinib in add-on a riluzolo in fase 2/3

È stato recentemente pubblicato online su “Amyotrophic Lateral Sclerosis and Frontotemporal Degeneration” uno studio i cui risultati dimostrano che masitinib, inibitore della tirosina chinasi, alla dose di 4,5 mg/kg/die in add-on a riluzolo può essere di beneficio ai pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA)

«La prevalenza mondiale della SLA è attualmente stimata a 235.000 con un aumento previsto del 69% entro il 2040» premettono gli autori, guidati da Jesus S. Mora, dell’Unità SLA dell’Hospital San Rafael di Madrid. «Nonostante gli sforzi significativi, la stragrande maggioranza degli studi clinici non è riuscita a dimostrare l’efficacia degli agenti, evidenziando un’urgente necessità medica insoddisfatta».

«Riluzolo, un antagonista del glutamato, è l’unico farmaco ampiamente disponibile per la modifica della malattia nei pazienti con SLA, sebbene i suoi benefici siano un aumento molto modesto della sopravvivenza, senza alcun miglioramento della qualità della vita o rallentamento della perdita funzionale» ricordano i ricercatori.

«L’edaravone per via endovenosa, uno scavenger di radicali liberi, ha recentemente ricevuto l’approvazione della Food and Drug Administration (FDA)» aggiungono.

«Masitinib, un inibitore orale della tirosina chinasi, ha dimostrato una promettente attività preclinica nei modelli SLA di ratto ALS (SOD1G93A), esercitando la neuroprotezione attraverso le sue proprietà immunomodulanti e in particolare attraverso la microglia, l’attività dei macrofagi e dei mastociti, sia nel sistema nervoso centrale che periferico» specificano Mora e colleghi.

In questo studio gli autori riportano i risultati dello studio AB10015, volto a valutare l’efficacia e la sicurezza di masitinib in add-on a riluzolo nei pazienti con SLA.

I metodi dello studio e gli endpoint primari e secondari
Nello studio internazionale multicentrico AB10015 di 48 settimane, in doppio cieco e controllato con placebo, 394 pazienti – in proporzione 1: 1: 1 – sono stati assegnati in modo randomizzato a ricevere riluzolo (100 mg/die) più o placebo o masitinib alla dose di 4,5 o 3,0 mg/kg/die.

I pazienti eleggibili avevano un’età compresa tra 18 e 75 anni con una diagnosi probabile in base a dati di laboratorio, probabile o definita di SLA (secondo i criteri di El Escorial rivisti), avevano una durata di malattia inferiore a 36 mesi dal primo sintomo di SLA (cioè qualsiasi debolezza focale progressiva o atrofia) e capacità vitale forzata (FVC) di almeno 60% al basale.

Inoltre, i pazienti dovevano avere ricevuto una dose stabile di riluzolo (100 mg/die) per almeno 30 giorni prima del basale. Dopo una transizione in cieco dalla fase 2 alla fase 2/3, è stato implementato un disegno a due livelli definito in modo prospettico basato sul tasso di progressione ALSFRS-R (ALS Functional Rating Scale Revised) dall’esordio della malattia al basale (ΔFS = ALSFRS-R/durata dei sintomi in mesi).

Questo approccio seleziona una popolazione di efficacia primaria più omogenea (“Progressori normali”, ΔFS <1,1 punti/mese) consentendo contemporaneamente una valutazione secondaria della popolazione più ampia…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “SLA, positivi risultati con masitinib in add-on a riluzolo in fase 2/3”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/neuro/sla-positivi-risultati-con-masitinib-in-add-on-a-riluzolo-in-fase-2-3–30066