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Emicrania – Erenumab, un anti CGRP di prossima immissione in commercio in Italia, funziona. Anche quando altri trattamenti hanno fallito

Al congresso europeo di neurologia sono stati presentati ulteriori dati dello studio di Fase IIIb LIBERTY condotto con erenumab, un anti CGRP già approvato in Europa e di prossima immissione in commercio anche nel nostro Paese. Questa fase di estensione in aperto (OLEP, open-label extension phase) conferma che erenumab 140 mg riduce il numero di giorni mensili di emicrania (MMD9, così come quello di giorni mensili di utilizzo di farmaci sintomatici specifici per l’emicrania (MSMD, monthly acute migraine specific medication days)

I pazienti che hanno iniziato erenumab durante l’OLEP hanno dimostrato un rapido miglioramento nelle settimane 13-16 e nelle settimane 21-24 su tutti i parametri di efficacia. Sono stati anche valutati gli esiti relativi alla compromissione fisica dei pazienti e alla loro capacità di partecipare alle attività quotidiane (Headache Impact Test-6 [HIT-6] e Migraine Physical Function Impact Diary [MPFID]), che hanno entrambi mostrato un miglioramento.

Lo studio LIBERTY
LIBERTY (NCT03096834) è uno studio di Fase IIIb della durata di 12 settimane, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo, che valuta la sicurezza e l’efficacia di erenumab nei pazienti con emicrania episodica (definita nell’ambito dello studio stesso come da 4 a 14 giorni mensili di emicrania al basale) che hanno fallito da due a quattro trattamenti preventivi precedenti.

Nel corso dello studio, 246 soggetti sono stati randomizzati a ricevere erenumab140 mg o placebo durante la fase di trattamento in doppio cieco di 12 settimane. L’endpoint primario era la percentuale di pazienti con almeno il 50% di riduzione dei giorni mensili di emicrania rispetto al basale nelle ultime quattro settimane della fase di trattamento in doppio cieco dello studio (settimane 9-12).

Gli endpoint secondari valutati durante lo stesso periodo di tempo hanno incluso: variazione rispetto al basale del numero di giorni mensili di emicrania, variazione rispetto al basale del numero di giorni mensili di utilizzo di farmaci sintomatici specifici per l’emicrania, variazione rispetto al basale dei punteggi di compromissione fisica e impatto sulle attività quotidiane secondo il Migraine Physical Function Impact Diary (MPFID). L’MPFID è una scala sviluppata per misurare questi due domini. La scala è stata convalidata in accordo alle indicazioni della Linea guida sui Patient Reported Outcomes (PRO, esiti segnalati dal paziente) della US Food and Drug Administration (FDA).

Come endpoint secondari sono state valutate anche le percentuali di pazienti con un tasso di risposta a erenumab del 75% e del 100%, e la sicurezza e la tollerabilità.

Gli eventi avversi più comuni osservati nel corso dello studio LIBERTY sono stati dolore al sito di iniezione (5,9%), mal di schiena (4,2%) e rinofaringite (4,2%)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Emicrania, erenumab funziona anche quando altri trattamenti hanno fallito. #EAN19”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/neuro/emicrania-erenumab-funziona-anche-quando-altri-trattamenti-hanno-fallito-ean19-29884