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Polmoniti comunitarie – Nella ospedalizzazione è la compresenza di problemi legati all’alcol a fare la differenza

I pazienti ospedalizzati per polmonite acquisita in comunità (CAP), affetti anche da un disturbo legato all’impiego di alcol (AUD), ospitano meno frequentemente ceppi batterici resistenti rispetto ai pazienti non affetti da AUD: questi i risultati di uno studio retrospettivo recentemente pubblicato su Jama Network Open. La mortalità più elevata, corretta per l’età, rilevata nei pazienti con AUD sembra essere dovuta, invece, più a differenze di comorbilità presenti piuttosto che alle AUD, mentre il maggior consumo di risorse sanitarie potrebbe esser legato alla sospensione dell’assunzione di alcol

Razionale e disegno dello studio
Lo studio si è proposto di approfondire le tematiche relative all’eziologia delle polmoniti in pazienti con AUD e di verificare un ruolo di questa comorbilità nell’osservazioni di outcome peggiori, in termini di ospedalizzazione.

La presenza limitata di studi in questa sottopopolazione di pazienti con CAP ha sollecitato la messa a punto di questo nuovo studio, che ha messo a confronto le cause, i trattamenti e gli outcome di polmonite in pazienti con e senza AUD e si è proposto di comprendere le associazioni tra la presenza di altre comorbilità, la sospensione dell’assunzione di alcol e la presenza di altri fattori residui legati all’alcol con gli outcome di questi individui.
Lo studio, di natura retrospettiva, è stato condotto su 137.496 pazienti adulti con CAP ospedalizzati in 177 strutture ospedaliere dislocate sul territorio Usa, inclusi nel database assicurativo sanitario Premier Healthcare dal 2010 alla prima metà del 2015.

La presenza di AUD è stata identificata sulla base dei codici di malattia ICD-9, mentre tra gli outcome e le misure considerate vi sono state le cause di polmonite, il trattamento antibiotico utilizzato, la mortalità intra-ospedaliera, il deterioramento delle condizioni cliniche, la durata della degenza ospedaliera e i costi associati, insieme con  l’associazione di AUD a queste variabili.

Risultati principali
Entrando nei dettagli dello studio, 70.358 partecipanti erano di sesso femminile e 67.138 di sesso maschile. L’età media dei pazienti era pari a 69,5±16,2; il 3,5% del totale dei pazienti era affetto anche da AUD. I pazienti con AUD rispetto a quelli senza AUD erano significativamente più giovani (età mediana= 58 vs 73, rispettivamente; P <0,001), più frequentemente di sesso maschile (77,3% vs 47,8%, rispettivamente; P <0,001) e con diagnosi principale di sepsi (38,6% vs 30,7%, rispettivamente; P <0,001), polmonite da aspirazione (10,9% vs 9,8%, rispettivamente; P <0,001), o insufficenza respiratoria (9,3% vs 5,5%, rispettivamente; P <0,001)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Polmoniti comunitarie e ospedalizzazione: è la compresenza di problemi legati all’alcol a fare la differenza?”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/pneumo/polmoniti-comunitarie-e-ospedalizzazione-la-compresenza-di-problemi-legati-allalcol-a-fare-la-differenza-29865