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Depressione – Manifesto «Uscire dall’ombra della depressione», 10 punti per aiutare chi vive il dramma del disagio

La Fondazione Onda presenta il Manifesto «Uscire dall’ombra della depressione», con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di un impegno concreto

La Fondazione Onda (Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere) ha presentato il Manifesto «Uscire dall’ombra della depressione», con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sulla necessità di un impegno concreto per supportare i pazienti e le pazienti e contrastare insieme questa grave malattia.

Si tratta di una call to action per promuovere prevenzione, accesso a diagnosi e cura e attività di ricerca in ambito farmacologico, cognitivo e psicosociale per mettere all’angolo la depressione.

Depressione, la sfida del secolo

Riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità quale principale causa di disabilità a livello globale, «la depressione è un tema imprescindibile quando si parla di salute e in particolare di salute della donna che ne è colpita in misura doppia rispetto all’uomo. Il nostro obiettivo è aumentare la consapevolezza della malattia presso la popolazione per superare lo stigma ancora così radicato e cercare di avvicinare i pazienti a diagnosi e cure appropriate» spiega Francesca Merzagora, presidente di Onda.

«La depressione comporta un grave danno allo sviluppo e al mantenimento delle competenze lavorative, famigliari, relazionali, affettive e sociali per chi ne soffre e per i caregiver» puntualizza Alberto Siracusano, direttore di Psichiatria e psicologia clinica del Policlinico Tor Vergata (Roma). Che aggiunge: «Questa malattia comporta un netto peggioramento della quantità e della qualità di vita sia per la comorbidità con molte patologie mediche sia per il rischio di suicidio particolarmente elevato nelle classi di età tra i 20 e i 34 anni e dopo i 65».

E, come sottolinea l’Oms, anche se esistono efficaci trattamenti psicologici e farmacologici, meno della metà delle persone che ne avrebbero bisogno accede a trattamenti adeguati.

È importante allora fare rete

Il documento «Depressione: sfida del secolo – Un impegno per contrastarla in attesa di un Piano nazionale», che Onda ha recentemente presentato alla Camera dei Deputati, contiene il Manifesto che si prefigge allora di promuovere azioni di prevenzione mirata, un tempestivo e facilitato accesso ai percorsi di diagnosi e cura, anche attraverso il potenziamento dei servizi sul territorio, e attività di ricerca per individuare le misure terapeutiche più efficaci e innovative.

Tra i 10 punti del Manifesto emerge l’importanza di non sottovalutare i campanelli di allarme, come gli stati transitori di tristezza, e di rivolgersi al proprio medico di fiducia o allo specialista quando questi perdurano a lungo; di ridurre i tempi della diagnosi, favorire l’aderenza terapeutica coinvolgendo familiari e caregiver nel percorso di cura e ridurre lo stigma che aleggia sulla malattia e che rende più arduo per i pazienti e per chi sta loro accanto chiedere aiuto.

Il documento è promosso da Onda con il patrocinio di Cittadinanzattiva, Progetto Itaca, Società Italiana di Neuropsicofarmacologia e Società Italiana di Psichiatria.

Ecco il manifesto

1 – ATTIVARE CAMPAGNE DI PREVENZIONE E SCREENING

È necessario promuovere programmi strutturati di prevenzione, anche attraverso test di screening di comprovata validità scientifica rivolti a popolazioni considerate a rischio, al fine di poter agire prima che la depressione si manifesti o comunque in una fase precoce di malattia.

2 – RIDURRE I TEMPI TRA COMPARSA DEI PRIMI SINTOMI E DIAGNOSI

Trascorre ancora troppo tempo (oltre un anno e mezzo) tra comparsa dei primi sintomi della depressione e decisione di rivolgersi a un medico. E circa 2 anni poi per ricevere una diagnosi corretta: occorre dunque accorciare i tempi per impostare rapidamente le cure e migliorarne l’esito

3- NON SOTTOVALUTARE I CAMPANELLI DI ALLARME

È bene riconoscere gli stati transitori di tristezza e rivolgersi al proprio medico di fiducia o allo specialista quando questi perdurano a lungo, interferendo con lo svolgimento delle normali attività quotidiane e determinando una compromissione della vita relazionale, lavorativa, sociale. In particolare, esistono cicli vitali a cui prestare maggiore attenzione, come il periodo perinatale e il climaterio per le donne, l’adolescenza e la senescenza per donne e uomini.

4 – POTENZIARE LA RETE DEI SERVIZI SANITARI

È importante migliorare la formazione dei medici di medicina generale e degli specialisti in considerazione dell’alta frequenza di copresenza della depressione con patologie molto diffuse (diabete, malattie cardiologiche, ginecologiche, oncologiche, reumatologiche, neurologiche) in un’ottica di integrazione multidisciplinare.

5 – FACILITARE L’ACCESSO ALLE CURE

È importante favorire l’accesso dei pazienti alle cure più efficaci e innovative, garantendo maggior uniformità di trattamento sul territorio nazionale, anche attraverso l’utilizzo della tecnologia digitale per favorire l’avvicinamento dei giovani alla diagnosi e alle cure…2

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Depressione: in 10 punti il percorso per aiutare chi vive il dramma del disagio”, LA STAMPA SALUTE

Tratto da: https://www.lastampa.it/2019/06/24/scienza/depressione-in-punti-il-percorso-per-aiutare-che-vive-il-dramma-del-disagio-XdGyCfj9Krjtdv5vxrwiwM/pagina.html