Oppioidi – Allarme Ocse: tra il 2011 e il 2016 le morti correlate in aumento del 20%
“I numeri contenuti in un recente report dell’Organizzazione internazionale che ha analizzati i dati di 25 Paesi. “I governi devono intraprendere azioni decisive per fermare la tragica perdita di vite umane e affrontare i terribili costi sociali, emotivi ed economici della dipendenza con migliori trattamenti e soluzioni di politica sanitaria. Ma la politica più efficace rimane la prevenzione”. Solo negli Usa 400 mila morti negli ultimi 20 anni. In Europa i Paesi più copiti sono Estonia e Svezia. Ma in Italia le morti per abuso diminuiscono. IL REPORT
Tra il 2011 e il 2016, nei 25 paesi dell’OCSE con dati disponibili, i decessi correlati agli oppioidi sono aumentati di oltre il 20%. A rilevarlo è l’Ocse in un recente report in cui viene rilevato come “la prescrizione eccessiva di antidolorifici da parte dei medici ha contribuito a un crescente uso problematico di oppioidi in alcune parti del mondo l’OCSE con un’ondata di morti da overdose negli Stati Uniti, Canada, Svezia, Norvegia, Irlanda e in Inghilterra e Galles che indicano una crescente crisi sanitaria e sociale alimentata dal traffico di droghe illecite”.
Inoltre, “l’abuso di oppiacei ha inoltre comportato un crescente onere per i servizi sanitari attraverso le visite ospedaliere e di pronto soccorso”.
In Canada, ad esempio, ci sono stati più di diecimila decessi correlati agli oppioidi tra gennaio 2016 e settembre 2018, con tassi in aumento da 84 per 1 mln di persone a 118 in questo periodo. Negli Stati Uniti, il paese più colpito, 399.230 persone sono morte per overdose da oppioidi tra il 1999 e il 2017.
In Italia, invece i decessi correlati da abuso di oppioidi siano invece calati (nel 2011 erano 4 ogni milione di abitanti mentre nel 2016 sono scesi a 1)…”
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Fonte: “Oppioidi. Allarme Ocse: “Tra 2011 e 2016 morti correlate in aumento del 20%”. E accusa le aziende: “Dalla fine degli anni ’90 hanno costantemente minimizzato l’effetto”,” Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=74901