Sclerosi multipla secondariamente progressiva (SPMS) – Simvastatina risulta efficace indipendentemente dalla riduzione dell’LDL-C
“La simvastatina, farmaco ampiamente prescritto per ridurre i livelli sierici di colesterolo-LDL, può essere d’aiuto ai pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva (SPMS) per ragioni che potrebbero non essere correlate agli effetti ipocolesterolemizzanti. Lo ha rilevato uno studio pubblicato online su “PnAS”
«Sebbene questo studio non possa fornire una risposta definitiva su quale sia esattamente la ragione del successo delle statine nella SM progressiva, indirizza i futuri ricercatori verso determinati percorsi» osservano gli autori, guidati da Arman Eshaghi (UCL Queen Square Institute of Neurology, Londra).
Primi indizi da una ricerca precedente
I ricercatori hanno utilizzato i dati dello studio di Fase 2 “MS-STAT” Phase 2 condotto dall’UCL (University College London), che ha visto 140 persone con SPMS assumere una dose elevata di simvastatina (80 mg al giorno) o un placebo per due anni. I partecipanti avevano un’età compresa tra i 18 e i 65 anni e presentavano punteggi EDSS (Expanded Disability Status Scale) compresi tra 4 e 6,5.
Durante lo studio, il volume del cervello è stato valutato utilizzando le scansioni cerebrali MRI, i livelli di disabilità sono stati valutati usando l’EDSS e sono stati misurati i livelli di colesterolo sierici, inoltre i partecipanti hanno completato diversi questionari che hanno esaminato l’impatto della SM sulla loro vita quotidiana.
Nel gruppo che assumeva la simvastatina, la perdita di volume del cervello era del 43% inferiore rispetto al gruppo placebo. Sono stati riscontrati effetti minori ma ancora significativi su due delle misure di invalidità, c’è stato un cambiamento più lento nell’EDSS (livelli di disabilità) e punteggi migliori sul questionario che misura l’impatto della SM sulla vita quotidiana…”