Diabete – Solo un paziente su 20 è in cura con le gliflozine, una nuova classe di molecole
“Si sono dimostrate efficaci nel diminuire gli eventi e la mortalità cardiovascolari. Parliamo delle gliflozine, una nuova classe di molecole in grado di ridurre i livelli plasmatici di glucosio inibendo una proteina responsabile del 90% del riassorbimento del glucosio da parte dei reni (il co-trasportatore di sodio-glucosio 2 o SGLT2), favorendo la glicosuria, cioè l’eliminazione del glucosio con le urine
Gli esperti dell’Associazione Medici Diabetologi hanno verificato l’applicabilità alla real life di alcuni studi clinici (Cardiovascular Outcome Trials CVOTs), condotti su specifiche molecole della classe degli SGLT2i. Per farlo sono stati studiati i dati dei pazienti con diabete tipo 2 monitorati nella raccolta Annali AMD, fonte rappresentativa della realtà assistenziale diabetologica italiana.
Dall’analisi è emerso come all’interno della popolazione Annali, su 40.039 soggetti eleggibili allo studio EMPA-REG OUTCOME, per i quali l’impiego di gliflozine sarebbe quindi particolarmente appropriato, solo 2.073 (5,2%) risultano assumere questi farmaci. Percentuali analoghe per lo studio CANVAS (43.883 pazienti eleggibili, di cui 2.917, il 6,6%, trattati con SGLT2i), per DECLARE (144.166 potenziali “candidati”, di cui 6.373, il 4,4%, in cura con gliflozine) e per VERTIS-CV (2.148 soggetti trattati su 46.631 eleggibili, il 4,9%).
È quindi significativo il gap tra la platea che potrebbe beneficiare dell’utilizzo degli inibitori del co-trasportatore di sodio glucosio 2 e il numero dei pazienti effettivamente trattati con questi farmaci: questo è quanto messo a fuoco da AMD e oggetto della nuova monografia Annali “Applicabilità di una serie di studi clinici SGLT-2i CVOT in un ambito di popolazione Real World di pazienti con DM2”, realizzata con il contributo non condizionante di AstraZeneca.
“Il miglioramento degli esiti cardiovascolari del diabete di tipo 2 è ormai un obiettivo imprescindibile”, commenta Domenico Mannino, presidente AMD. “Le prospettive terapeutiche del DM2 hanno subito profonde modifiche, passando dal semplice controllo della glicemia a un approccio più olistico, di beneficio a lungo termine sulle complicanze.
Tra i nuovi farmaci testati nell’ambito dei CVOT, gli SGLT2i sono, insieme agli agonisti recettoriali del glucagon-like peptide 1 (GLP1), quelli che hanno mostrato i risultati migliori…”
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Fonte: “Diabete, solo un paziente su 20 in cura con le gliflozine”, PHARMASTAR