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Malattia infiammatoria cronica intestinale (IBD) – Un punteggio per identificare i pazienti più a rischio di tromboembolismo venoso (TEV)

Un gruppo di ricercatori canadesi ha sviluppato un punteggio di rischio che può aiutare a identificare quali pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale necessitano di protezione estesa contro il tromboembolismo venoso (TEV) dopo il ricovero in ospedale. Lo studio è stato pubblicato su Alimentary Pharmacology and Therapeutics

I pazienti con malattia infiammatoria cronica intestinale (IBD) sono ad aumentato rischio di TEV durante il ricovero in ospedale e potenzialmente dopo la dimissione.

Jeffrey D. McCurdy, della divisione di gastroenterologia ed epatologia all’ospedale di Ottawa in Canada, e colleghi hanno scritto in Alaskacology and Therapeutics che la profilassi è una pratica regolare per quando il rischio è più alto, quando i pazienti sono in ospedale. Tuttavia, anche quando i pazienti non sono più in ospedale non significa che il rischio scompaia.

“La stragrande maggioranza dei pazienti non riceve la profilassi farmacologica dopo la dimissione”, hanno scritto i ricercatori. “Pertanto, la post-dimissione probabilmente rimane un periodo vulnerabile per i pazienti con IBD.”

Per determinare l’incidenza e i fattori di rischio associati al TEV in pazienti con IBD e creare un modello predittivo point-of-care, sono stati analizzati i dati dal database di dimissioni istituzionali dell’ospedale.

Sono stati dunque valutati i pazienti dimessi tra il 2009 e il 2016 per TEV e determinati i fattori di rischio di TEV entro 3 mesi dalla dimissione; dei 2161 soggetti considerati, 66 sono stati associati a TEV entro 6 mesi dall’ospedalizzazione con un tempo mediano di 37 giorni (intervallo 3-182 giorni).

Nella loro analisi, i ricercatori hanno scoperto che avere più di 45 anni (OR=3,76, IC 95%, 1,8-7,89) e l’ammissione multipla (OR=2,62, IC 95%, 1,34-5,11) erano indipendentemente associati al rischio di TEV.

McCurdy e colleghi hanno incorporato i seguenti dati nel modello predittivo finale: avere più di 45 anni, ammissioni multiple, ammissione all’ICU (intensive care unit), durata dell’ammissione superiore a 7 giorni e catetere centrale. Il loro punteggio è stato in grado di discriminare tra scariche associate o meno a TEV (statistica C corretta per l’ottimismo, 0,7, IC 95%, 0,58-0,77).

Separando i pazienti in gruppi ad alto, medio e basso rischio e concentrando il trattamento sul gruppo ad alto rischio, i ricercatori hanno scoperto che una prolungata tromboprofilassi può essere evitata nel 92% dei pazienti.

In conclusione, i pazienti con IBD rimangono a rischio di TEV dopo la dimissione ospedaliera…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “IBD, un punteggio per identificare i pazienti più a rischio di tromboembolismo venoso”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/gastro/ibd-un-punteggio-per-identificare-i-pazienti-pi-a-rischio-di-tromboembolismo-venoso–29439