Artrite reumatoide (AR) – Risultati incoraggianti per namilumab in fase 2
“Inibire l’attività macrofagica utilizzando, come bersaglio terapeutico, il Fattore stimolante le colonie granulocitarie-macrofagiche (GM-CSF) potrebbe rivelarrsi una strategia terapeutica interessante nel trattamento dell’artrite reumatoide (AR). Lo confermano i risultati di uno studio di fase 2, pubblicato su Arthritis Research & Therapy, che ha valutato l’efficacia e la sicurezza d’impiego di namilumab, un anticorpo monoclonale anti GM-CSF, nel trattamento dell’AR in pazienti con risposta non adeguata al MTX o con risposta insoddisfacente o intolleranza al trattamento con farmaci anti-TNF
Razionale e disegno dello studio
Nonostante l’ampia disponibilità di trattamento per l’AR, ancora oggi una porzione significativa di pazienti non è in grado di raggiungere un adeguato controllo della malattia. Di qui la necessità di trovare sempre nuove strategie terapeutiche caratterizzate da nuovi meccanismi d’azione.
Il GM-CSF è un fattore di crescita emopoietico prodotto da una molteplicità di tipi cellulari diversi, quali le cellule T, i macrofagi, le mastocellule, le cellule endoteliali, le cellule muscolari liscie, le cellule epiteliali e i fibroblasti.
“Nei pazienti con AR – ricordano i ricercatori nell’introduzione al lavoro – si osserva una produzione aberrante di GM-CSF; inoltre, i livelli di questo fattore di crescita risultano moderatamente elevati nel plasma e molto più elevati nel fluido sinoviale, mentre vari modelli sperimentali murino in vitro e in vivo hanno documentato il contributo del fattore in questione alla sviluppo di AR”.
Studi pilota sulla validità terapeutica di un approccio avente come bersaglio GM-CSF sono stati condotti, con successo, utilizzando come farmaci sperimentali mavrilimumab (anticorpo monoclonale umano diretto contro la subunità alfa del recettore per il GM-CSF) e MOR103 (anticorpo IgG ricombinante umano ad elevata affinità, che si lega ad un epitopo specifico del GM-CSF solubile).
Namilumab è un anticorpo monoclonale umanizzato, frutto della ricerca Takeda, che si lega con elevata affinità al ligando di GM-CSF, neutralizzando il fattore di crescita…”
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Fonte: “Artrite reumatoide, risultati incoraggianti in fase 2 con namilumab”, PHARMASTAR