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Malattie autoimmuni del fegato – Possono essere innescate da fattori ambientali

Secondo un ampio studio basato sulla popolazione condotto nel nord dell’Inghilterra, l’esposizione a “trigger” ambientali persistenti e di basso livello potrebbe aver avuto un ruolo nello sviluppo di alcune malattie autoimmuni del fegato all’interno di questo gruppo. I risultati sono stati presentati al congresso della European Association For The Study Of The Liver (EASL) 2019 che si è tenuto a Vienna, in Austria

Lo studio ha riscontrato un significativo raggruppamento di casi di tre malattie autoimmuni, la colangite biliare primitiva, l’epatite autoimmune e la colangite sclerosante primitiva, in regioni ben definite del nord-est dell’Inghilterra e del nord della Cumbria, una contea situata nel nord-ovest del paese, suggerendo che nel loro sviluppo potrebbero essere coinvolti uno o più agenti ambientali.

Si tratta di patologie relativamente rare e sono associate a morbilità e mortalità significative. Colpiscono persone di tutte le età e sono condizioni croniche, che durano per tutta la vita. «L’eziologia delle malattie autoimmuni del fegato è complessa: ci sono alcune componenti genetiche, ma si ritiene sempre più che ci sia interazione tra la genetica e fattori ambientali», ha detto Jessica Dyson, dell’Università di Newcastle (UK), durante la presentazione dei dati al congresso.

Intervistato da Pharmastar, il professor Marco Marzioni dell’Università Politecnica delle Marche, Ancona, e membro del consiglio di amministrazione dell’EASL ha fatto presente che «considerato l’aumento negli ultimi anni dell’incidenza e della prevalenza un po’ di tutte le malattie autoimmunitarie, ma in particolar modo di quelle del fegato, oltre ai cambiamenti radicali dei fattori ambientali a cui siamo stati esposti negli ultimi 50 anni, è intuibile che vi sia una possibile correlazione tra quello che respiriamo, mangiamo e beviamo e lo sviluppo di questo tipo di malattie».

Casi insolitamente elevati in aree geografiche specifiche
Precedenti studi di clustering della malattia, una valutazione epidemiologica che facilita l’identificazione di raggruppamenti (cluster) di casi in determinate aree e che ha lo scopo di identificare una causa di malattia, hanno permesso di identificare un numero anormalmente elevato di casi di colangite biliare primitiva in una regione geografica ben definita, ovvero due aree dell’Inghilterra settentrionale e di New York. Invece riguardo all’epatite autoimmune e alla colangite sclerosante primitiva secondo i ricercatori non sono ancora state eseguite ricerche di questo tipo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Le malattie epatiche autoimmuni possono essere innescate da fattori ambientali? #EASL2019”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/gastro/le-malattie-epatiche-autoimmuni-possono-essere-innescate-da-fattori-ambientali-easl2019-29341