Cancro al seno – Farmaco che dimezza rischio di recidive con minimi effetti collaterali
“La ricerca, pubblicata oggi sul Journal of Clinical Oncology, è stata finanziata da AIRC, Ministero della Salute e LILT
Milano – I risultati di uno studio clinico tutto italiano, pubblicati oggi sulla prestigiosa rivista Journal of Clinical Oncology, organo ufficiale dell’American Society of Clinical Oncology, cambiano la pratica clinica delle terapie post-intervento per i tumori “in situ”, che rappresentano il 25% di tutti i tumori al seno.
I ricercatori, guidati da Andrea De Censi, Direttore dell’Oncologia Medica dell’ E.O. Ospedali Galliera di Genova e Consulente Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, hanno dimostrato che il farmaco Tamoxifen a basse dosi (5mg al giorno ), somministrato per un periodo di soli 3 anni diminuisce del 50% il rischio di recidiva e del 75% il rischio di un nuovo tumore all’altra mammella (tumore controlaterale) con effetti collaterali molto bassi. Rappresenta quindi una nuova opzione di trattamento per le tutte le donne che possono trarne beneficio.
L’effetto protettivo di Tamoxifen ad alte dosi – 20 mg al giorno per 5 anni – è noto da tempo, ma la tossicità non trascurabile (aumento del rischio di tumore all’endometrio e di tromboembolia, oltre a sintomi menopausali e vasomotori, problemi ginecologici e sessuali) ne ha fino ad oggi impedito un uso esteso. La dimostrazione scientifica della pari efficacia delle basse dosi, con ridotti effetti collaterali, apre dunque una nuova era nell’utilizzo del Tamoxifen, il più studiato farmaco preventivo per il tumore del seno.
Lo studio randomizzato, chiamato TAM-01, è stato effettuato in 14 centri oncologici italiani – nelle aree di Milano, Genova, Napoli, Modena, Torino, Tortona, Forlì, Meldola, Carpi, Varese, Vicenza, Bari, Ravenna, Pavia, Catanzaro – di cui l’Istituto Europeo di Oncologia è stato il primo centro per reclutamento, sotto la responsabilità di Bernardo Bonanni.
La ricerca ha coinvolto 500 donne con cancro della mammella non invasivo (carcinoma duttale in situ, carcinoma lobulare in situ, iperplasia lobulare atipica) già sottoposte a intervento chirurgico ed eventuale radioterapia. Le pazienti sono state suddivise con metodo statistico in due gruppi, o ‘bracci’, rispettivamente trattati con bassi dosi di tamoxifene o placebo per tre anni, e seguite per un periodo di follow-up di circa 5 anni.
“Le pazienti trattate con Tamoxifen a basse dosi – commenta De Censi – hanno mostrato il 52% in meno di ripresa di malattia o nuovo tumore: 14 casi, rispetto ai 28 nelle donne che hanno assunto placebo. Inoltre gli effetti collaterali più gravi del farmaco sono stati addirittura più numerosi tra le donne nel braccio con placebo (n=16) che nelle pazienti nel braccio con tamoxifene a basse dosi (n=12). Segno che si tratta di eventi occorsi indipendentemente dall’assunzione del farmaco, ma causati da qualcuno dei tanti fattori di rischio che concorrono al manifestarsi di una malattia, quali l’età della donna. Tra i due bracci infatti non sono state rilevate differenze statisticamente significative ad esempio rispetto ai sintomi di menopausa, in particolare le vampate di calore, la secchezza vaginale e i dolori alle articolazioni: disturbi molto frequenti con la dose da 20 mg di Tamoxifen o con altri farmaci antiormonali, che hanno fino ad oggi allontanato le pazienti dalla terapia preventiva. Finalmente ora possiamo proteggere le donne dalla ripresa del tumore, rispettando la loro qualità di vita”….”
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Fonte: “Tumori del seno, ecco il farmaco che dimezza il rischio di recidive con minimi effetti collaterali”, insalute news