Cancro – La prima mappa su scala genomica, con l’aiuto di CRISPR
“Grazie alla tecnica di editing, un gruppo di ricerca, di cui fanno parte anche due ricercartori italiani, ha prodotto la prima mappa genomica delle vulnerabilità del cancro, identificando migliaia di geni chiave per la vitalità delle cellule tumorali e centinaia di nuovi possibili bersagli farmacologici
Se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura. Lo ha scritto oltre 2000 anni fa lo stratega militare Sun Tzu, ma questa massima potrebbe valere anche per la ricerca oncologica ai tempi di CRISPR.
Individuare i punti deboli delle cellule tumorali è il primo passo per identificare i bersagli molecolari da colpire con la prossima generazione di farmaci. E il Wellcome Sanger Institute di Cambridge ha appena fatto un balzo avanti decisivo verso il traguardo, stilando una lista di 600 target potenziali. Lo studio appena pubblicato su “Nature” dal gruppo diretto da Mathew Garnett ha come primi firmatari tre ricercatori, due dei quali italiani. Ad accompagnarlo, sempre sulla stessa rivista, c’è un paper gemello prodotto dal Broad Institute di Boston, che ne conferma i risultati seguendo un approccio alternativo.
Per restituire il senso dell’impresa, che va sotto il nome di Cancer Dependency Map, possiamo prendere in prestito similitudini belliche, fare paragoni con la cartografia delle terre inesplorate, e persino attingere al repertorio noir. Quei 600 geni diventano così altrettanti varchi da sfruttare per sbaragliare il nemico, i vertici geodetici della nuova topografia del cancro, gli indizi letali che gli investigatori in camice bianco devono seguire per fermare un pericoloso assassino.
Fuor di metafora, il lavoro firmato da Fiona Behan, Francesco Iorio, Gabriele Picco e colleghi è il risultato di un tour de force di genomica funzionale e bioinformatica durato quattro anni. I ricercatori hanno disattivato uno a uno tutti i geni presenti in oltre 300 modelli in vitro di cancro, provenienti da oltre 30 tipi di tumori, e da questa mole di dati hanno ricavato un ordine di priorità che guiderà la ricerca di nuove cure.
L’irlandese Behan ha fatto uno screening a tappeto con CRISPR, utilizzando una collezione di ben 100.000 molecole guida, in media 5 per gene, per coprire i tumori su scala davvero genomica. Tagliare una sequenza è il modo più semplice per disattivarla e comprenderne la funzione. CRISPR è la tecnica maestra per questo tipo di interventi detti knock–out, e si conferma un formidabile strumento investigativo anche in campo oncologico.
Se dopo aver coltivato le cellule tumorali per due settimane, la quantità di una certa guida risulta diminuita, vuol dire che le cellule che ce l’avevano in dotazione non sono riuscite a proliferare. Se ne può dedurre che il gene corrispondente è essenziale per la sopravvivenza del tumore e che colpirlo potrebbe essere una strategia anti-cancro vincente.
“In pratica abbiamo dato a ciascun gene la possibilità di dimostrare il suo potenziale come futuro bersaglio terapeutico”, ci ha spiegato Francesco Iorio. Il bioinformatico italiano si è laureato a Salerno, per poi perfezionarsi all’Istituto Telethon di Genetica e Medicina e all’Istituto Europeo di Bioinformatica di Cambridge. Ora è a capo del gruppo che fornisce il supporto computazionale al progetto Cancer Dependency Map al Wellcome Sanger Institute.
“Il problema è che lo sviluppo di nuovi farmaci in ambito oncologico presenta un livello altissimo di attrito. Il 95 per cento dei candidati farmaci fallisce le ultime fasi di sperimentazione clinica, perciò è di fondamentale importanza partire con un target che abbia un’alta probabilità di arrivare fino in fondo”, continua il ricercatore. Questa è proprio la filosofia di Open Targets, il consorzio di istituzioni accademiche e industrie farmaceutiche che ha finanziato gli esperimenti…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “La prima mappa del cancro su scala genomica, con l’aiuto di CRISPR”, Le Scienze
Tratto da: http://www.lescienze.it/news/2019/04/12/news/crispr_mappa_cancro_scala_genomica-4367563/