Biotestamento – Medici Anestesisti, “mancano Banca dati nazionale e registri regionali delle Dat”
““La Legge sul Biotestamento è stata una conquista che ha dato al paziente la possibilità di decidere nel rispetto del diritto all’autodeterminazione. La normativa, tuttavia, sebbene in vigore da oltre un anno, rischia di non trovare piena applicazione in particolare per la mancata istituzione della Banca dati nazionale e di Registri regionali, che rende ancora inattuata la diffusione delle Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento)”. A denunciarlo sono i Medici Anestesisti Rianimatori, riuniti per SAQURE, il Meeting Aaroi-Emac in corso a Roma
La Legge sul Biotestamento è stata una conquista che ha dato al paziente la possibilità di decidere nel rispetto del diritto all’autodeterminazione. La normativa, tuttavia, sebbene in vigore da oltre un anno, rischia di non trovare piena applicazione in particolare per la mancata istituzione della Banca dati nazionale e di Registri regionali, che rende ancora inattuata la diffusione delle Dat (Dichiarazioni anticipate di trattamento)”.
A denunciarlo – si legge in una nota – sono i Medici Anestesisti Rianimatori, riuniti per SAQURE, il Meeting Aaroi-Emac in corso a Roma, durante il quale Vittorio Fineschi, Professore ordinario di Medicina Legale all’Università La Sapienza di Roma, ha tenuto una lettura magistrale dal titolo: “Disposizioni Anticipate di Trattamento: prove tecniche di civiltà”.
“Il confronto con gli Anestesisti Rianimatori è necessario quando si parla della Legge 219/2017 – ha esordito Vittorio Fineschi -, un provvedimento che è il frutto di 16 Proposte di Legge con un iter durato 13 anni e che alla fine è la fotografia del comune sentire rielaborato in una norma basata sui principi legislativi nazionali e internazionali”.
“Il risultato – aggiunge Fineschi – è una Legge sull’autodeterminazione del paziente e non sul fine vita come erroneamente viene talvolta definita che, tra le altre cose, sancisce l’importanza del consenso informato e dell’alleanza terapeutica medico-paziente. Stabilisce, inoltre, il diritto della persona ad effettuare la propria scelta sul bene salute e il diritto del medico ad essere tutelato quando rispetta la decisione del paziente. Le Disposizioni anticipate di trattamento non rappresentano, infatti, nulla di impositivo ma garantiscono il rispetto per il paziente e per l’esercente le professioni sanitari. Di certo sono vincolanti seppur revocabili e non lasciano spazio ad ambiguità, sebbene sia ancora necessario creare il percorso metodologico e definire le indicazioni operative da inserire”.
“Il traguardo raggiunto – ha affermato Fineschi – è molto importante. Permangano tuttavia alcune criticità: manca una Banca dati nazionale delle Dat, ogni Regione avrà il compito di autonormarsi e le singole Aziende sanitarie stanno mettendo a punto propri percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta)”…”
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Fonte: “Biotestamento. Anestesisti Rianimatori: “Legge inapplicabile: mancano Banca dati nazionale e registri regionali delle Dat”,” Quotidiano sanità
Tratto da: https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=72785