Carcinoma delle vie biliari – Efficace capecitabina in terapia adiuvante
“Secondo i risultati dello studio di fase III BILCAP, i pazienti trattati con chemioterapia a base di capecitabina dopo resezione chirurgica per carcinoma delle vie biliari hanno una aspettativa di vita più lunga di oltre un anno rispetto ai pazienti non trattati e sottoposti a sola osservazione dopo la chirurgia
I dati dello studio sono stati pubblicati su Lancet Oncology dal gruppo di John N. Primrose, dell’Università di Southampton, nel Regno Unito: i 223 pazienti con carcinoma delle vie biliari trattati con capecitabina mostravano una sopravvivenza globale (OS) mediana di 51,1 mesi rispetto ai 36,4 mesi del gruppo di osservazione (n = 224), con una differenza assoluta di 14,7 mesi, e pochi effetti collaterali. Tuttavia, poiché questa differenza non era statisticamente significativa (adjusted HR 0,81, p = 0,097), lo studio non ha soddisfatto l’endpoint primario di OS nell’analisi intention-to-treat.
I dettagli dello studio
In questo studio multicentrico randomizzato sono stati arruolati pazienti adulti in 44 centri in UK affetti da colangiocarcinoma o carcinoma muscolo-invasivo della cistifellea e sottoposti a trattamento chirurgico di resezione a scopo curativo. I pazienti sono stati arruolati nel periodo compreso tra Marzo 2006 e Dicembre 2014 e sono stati randomizzati in due gruppi: il primo trattato con capecitabina orale (1,250 mg/m2 2 volte al giorno ai giorni 1-14 di un ciclo di 21 giorni) e il secondo gruppo senza alcun trattamento (sola osservazione).
“Nonostante l’endpoint primario di OS nella popolazione intention-to-treat non sia statisticamente significativo, l’analisi di sensibilità di questa popolazione, la OS nella popolazione valutabile secondo protocollo, e la sopravvivenza libera da recidiva erano favorevoli per capecitabina.” ha scritto Primrose nel suo articolo…”
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Fonte: “Capecitabina in terapia adiuvante: nuovo standard per il carcinoma delle vie biliari”, PHARMASTAR