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Artrite reumatoide (AR) – Baricitinib non risulta legato a cattiva safety cardiovascolare

Uno studio pubblicato su Arthritis & Rheumatology ha passato in rassegna i dati di safety CV relativi all’impiego di baricitinib in 9 trial clinici registrativi per il suo impiego nell’artrite reumatoide (AR). Dai risultati, non è emersa l’esistenza di associazioni tra l’impiego dell’inibitore di JAK1/JAK2 e il riscontro di eventi avversi CV maggiori (MACE), eventi trombotici arteriosi o scompenso cardiaco, a suggerire il profilo di rischio-beneficio favorevole derivante dall’impiego di questo farmaco, ormai entrato a pieno titolo nel trattamento dell’AR di grado moderato-severo

Razionale e disegno dello studio
Come è noto, le malattie CV possono portare a sequele potenzialmente letali, influenzano la morbi- mortalità degli individui che ne sono affetti.

Rispetto alla popolazione generale, i pazienti con AR presentano, rispetto alla popolazione generale, un rischio di malattie CV di origine ischemica arteriosa, come infarto del miocardio e ictus, superiore del 69%, come documentato da una recente meta-analisi di 12 studi, e un rischio di tromboembolismo venoso (VTE) superiore del 60-140%.

Non solo: nei pazienti con AR si osserva un incremento di incidenza di aterosclerosi subliclinica, manifestata da una frequenza elevata di placche alle carotidi, a suggerire che l’infiammazione sistemica nell’AR potrebbe contribuire all’innalzamento dei fattori di rischio CV arterioso, in aggiunta ai fattori CV.

Da ultimo, è stata identificata nei pazienti con AR una componente genetica che sembra anch’essa coinvolta nell’innalzamento del rischio di disfunzione endoteliale e di malattia aterosclerotica.

Baricitinib, un farmaco da poco approvato anche in Italia nel  trattamento delle forme moderate-gravi dell’artrite reumatoide  (AR), agisce direttamente sugli enzimi JAK1 e JAK2 modulando l’effetto delle citochine JAK-dipendenti. Le citochine JAK-dipendenti sono implicate nella patogenesi di diverse patologie  infiammatorie e autoimmuni e ciò sembra suggerire che gli inibitori dei JAK possano essere utili nel trattamento di un’ampia  gamma di condizioni infiammatorie. In caso di alterata regolazione dell’attività di specifici enzimi JAK si può infatti sviluppare un processo infiammatorio e un’attivazione anomala del sistema immunitario.

Lo studio in questione ha raccolto in pool i dati relativi alla safety provenienti da 9 trial clinici registrativi per l’impiego del farmaco nell’AR per verificare l’esistenza di un’associazione tra l’impiego del farmaco e l’insorgenza di eventi avversi CV.

Disegno dello studio e risultati principali
L’analisi ha coinvolto i dati di safety relativi a 3.492 pazienti con AR, sottoposti a trattamento con il farmaco ai dosaggi di 2 mg e 4 mg, in trial di fase 2, fase 3, e fasi di estensione in aperto…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Artrite reumatoide, baricitinib non legato a cattiva safety cardiovascolare”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/artrite-reumatoide-baricitinib-non-legato-a-cattiva-safety-cardiovascolare-29203