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Asma – Il consumo di pesce aiuta o no?

La composizione di acidi grassi polinsaturi nella dieta avrebbe un diverso impatto sulla condizione asmatica: gli acidi grassi omega 3 sarebbero associati ad una riduzione del rischio di iperreattività bronchiale (tipico dell’asma), mentre alcuni acidi grassi omega-6 sarebbero associati, al contrario, ad un innalzamento del rischio. I risultati di questo studio sembrano incoraggiare un’alimentazione a base di pesce (ricca di acidi omega-3), al fine di ridurre le conseguenze negative degli acidi grassi omega 6 sugli outcome legati all’asma, con particolare riferimento all’iperreattività bronchiale. Lo studio su International Journal of Environmental Research and Public Health

Stando ad uno studio di recente pubblicazione su International Journal of Environmental Research and Public Health, la composizione di acidi grassi polinsaturi nella dieta avrebbe un diverso impatto sulla condizione asmatica: gli acidi grassi omega 3 (EPA e DPA) sarebbero associati, infatti ad una riduzione del rischio di iperreattività bronchiale (tipico dell’asma), mentre alcuni acidi grasso omega-6 (LA, DGLA e AA) sarebbero associati, al contrario, ad un innalzamento del rischio.

Per quanto necessitanti delle dovute conferme, i risultati di questo studio sembrano incoraggiare un’alimentazione a base di pesce (ricca di acidi omega-3), al fine di ridurre le conseguenze negative degli acidi grassi omega 6 sugli outcome legati all’asma, con particolare riferimento all’iperreattività bronchiale.

Razionale dello studio: i PUFA non sono tutti uguali!
Il ruolo degli acidi grassi polinsaturi (PUFA) come modulatori del sistema immunitario è da tempo oggetto di ricerche approfondite, soprattutto in relazione alla salute polmonare,
Il PUFA omega-6 più abbondante nell’alimentazione occidenatale, ovvero l’acido linoleico (LA), è convertito in acido arachidonico (AA), un precursore sia della prostaglandina E2 che del leucotriene B4, prodotto dalle mastocellule e dagli eosinofili.

Sia la prostaglandina che il leucotriene sono potenti agenti broncocostrittori e mostrano proprietà pro-infiammatorie in presenza di malattia allergica. Per contro, l’acido alfa linolenico (ALA), un PUFA omega-3, è convertito in EPA, che inibisce l’acido arachidonico e, in tal modo, sopprime la produzione di mediatori d’infiammazione derivati dai PUFA omega-6…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Asma, il consumo di pesce può aiutare?”, PHARMASTAR

Tratto da: https://www.pharmastar.it/news/pneumo/asma-il-consumo-di-pesce-pu-aiutare-29140