Malattie respiratorie – Disponibile in Italia tripletta a base di fluticasone, umeclidino e vilanterolo
“A disposizione dal 12 marzo una triplice terapia in un unico device, in monosomministrazione giornaliera. Le tre molecole – fluticasone furoato, umeclidinio e vilanterolo – hanno dimostrato di ridurre le riacutizzazioni della malattia, i ricoveri ospedalieri e, per la prima volta in uno studio clinico, il rischio di morte
Tre molecole. Fluticasone furoato, umeclidino e vilanterolo, vale a dire due broncodilatatori e un cortisonico. In termini tecnici un LABA, un LAMA e un ICS, tutti racchiusi un unico erogatore, l’Ellipta, per il cui utilizzo servono tre semplici mosse: si apre, si inala e si chiude. E’ la nuova triplice terapia di GSK indicata per i pazienti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) nelle forme moderate e gravi, disponibile in regime di rimborsabilità da sabato scorso.
Si tratta della prima combinazione fissa di tre molecole a lunga durata d’azione in monosomministrazione giornaliera, con la quale GSK amplia ulteriormente il proprio portfolio. E lo fa nell’anno in cui festeggia il mezzo secolo di storia nel settore respiratorio: tanto è infatti passato dalla disponibilità del Ventolin. Anni contrassegnati da un’evoluzione importante nella ricerca e nell’approccio terapeutico che oggi guarda alla personalizzazione della cura: un approccio quasi “sartoriale” che si base sulle caratteristiche del paziente.
“La BPCO è una malattia complessa ed eterogenea – spiega il Giorgio Walter Canonica,Professore Straordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Humanitas University di Milano – Complessa perché presenta diverse componenti con interazioni dinamiche non lineari. Eterogenea perché non tutte queste componenti sono presenti in tutti i pazienti o, nello stesso paziente, in tutte le fasi della malattia. Questa complessità dinamica ed eterogenea spiega e giustifica la necessità di un approccio focalizzato a migliorare la valutazione, il trattamento e gli esiti. I singoli pazienti possono aver bisogno di approcci di trattamento differenti nei diversi stadi della malattia. Se, per esempio, un paziente rimane sintomatico seguendo un trattamento broncodilatatore con un LABA o con un LAMA, occorre decidere se iniziare una terapia duplice LAMA/LABA o LABA/ICS. Detto ciò, la terapia farmacologica della BPCO è finalizzata a ridurre i sintomi, la frequenza e la gravità delle riacutizzazioni e allo stesso tempo migliorare lo stato di salute, condizioni che variano appunto da un paziente all’altro”.
In alcuni di questi la malattia è caratterizzata da un progressivo declino della funzionalità polmonare, frequenti riacutizzazioni e scarsa qualità della vita, che portano ad un alto rischio di mortalità prematura. “Alla BPCO – prosegue Canonica – sono associate diverse comorbidità, principalmente cardiovascolari o metaboliche. Al momento, i broncodilatatori e i corticosteroidi rappresentano il trattamento principale, per la loro efficacia ben dimostrata nel miglioramento delle due componenti della malattia: anomalie funzionali (ostruzione delle vie aeree e iperinflazione polmonare, responsabili dei sintomi respiratori) e infiammazione cronica delle vie aeree”…”
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Fonte: “Malattie respiratorie, disponibile in Italia tripletta a base di fluticasone , umeclidino e vilanterolo frutto della ricerca Gsk”, PHARMASTAR