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HIV – L’iniezione mensile è efficace come la terapia tradizionale

Cabotegravir e rilpivirina, somministrati una volta al mese per via parenterale, hanno garantito la stessa efficacia in termini di soppressione della carica virale rispetto alla terapia antiretrovirale tradizionale basata su tre farmaci somministrati ogni giorno per via orale. Sono i dati più eclatanti di due studi, ATLAS e FLAIR, presentati a Seattle al congresso CROI 2019

Fare 12 iniezioni l’anno o assumere 365 compresse, una per ogni giorno dell’anno? Per il 90 per cento dei partecipanti a due studi clinici su nuove terapie anti Hiv non ci sono stati dubbi: è meglio la prima opzione, che lascia liberi dal pensiero della malattia per la maggior parte del proprio tempo, a parità di risultati clinici. Assicurando una aderenza al trattamento molto elevata.

Sono questi alcuni del risultati di due studi di Fase III, molto attesi, che hanno arruolato più di 1.000 persone in 16 paesi, tra cui l’Italia, e che sono stati presentati a Seattle al congresso CROI 2019 che vede riuniti i massimi esperti mondiali nella cura dell’infezione da Hiv.

Si sapeva già che i due studi avevano dato risultati positivi. A Seattle sono stati presentati i dati completi dei trial che forniscono una visione più ampia del potenziale terapeutico di questa nuova combinazione.

I farmaci long acting potrebbero cambiare il paradigma di cura dell’Hiv
I farmaci testati, cabotegravir e rilpivirina, venivano somministrati una volta al mese per via parenterale con una iniezione intramuscolo. Il primo è stato sviluppato da ViiV e l’altro da Janssen.

Cabotegravir è un inibitore dell’integrasi con una struttura chimica simile al dolutegravir, sempre di ViiV. E’ stato formulato all’interno di nanoparticelle che forniscono una lunghissima emivita (21-50 giorni) che consente una somministrazione mensile o addirittura ogni tre mesi. La rilpivirina è un inibitore non nucleosidico dell’enzima trascrittasi inversa (NNRTI).

Sono i primi di una serie di nuovi farmaci antiretrovirali a lunga durata d’azione in fase di sviluppo, con i quali i ricercatori sperano di affrontare una delle sfide più difficili nella lotta contro l’HIV: come garantire che le persone prendano costantemente i farmaci che possono impedire al virus di replicarsi nelle loro cellule. Le dosi saltate mettono a rischio le persone sieropositive e i loro partner sessuali…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Hiv, iniezione mensile tiene sotto controllo il virus come la terapia tradizionale”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/altri-studi/hiv-iniezione-mensile-tiene-sotto-controllo-il-virus-come-la-terapia-tradizionale-28980