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Parkinson – Sensori indossabili e intelligenza artificiale per la diagnosi precoce

Lo studio coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con la Neurologia dell’Ospedale delle Apuane di Massa e Carrara, apre nuovi scenari nella diagnosi della malattia di Parkinson

Pisa, 6 marzo 2019 – Dimostrare la possibilità di diagnosticare precocemente la malattia di Parkinson, attraverso un metodo non invasivo che, grazie a sensori indossabili e tecnologie di Intelligenza Artificiale, può individuare l’insorgere della malattia fino a 5-7 anni prima di quanto avvenga adesso. Sono questi i risultati ottenuti da uno studio coordinato da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, guidato dal ricercatore Filippo Cavallo, in collaborazione con la Neurologia dell’Ospedale delle Apuane di Massa e Carrara (Azienda USL Toscana Nord Ovest), di cui è responsabile il dott. Carlo Maremmani.

Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Parkinsonism & Related Disorders, ha portato allo sviluppo di un dispositivo indossabile, chiamato SensHand, in grado di rilevare, di misurare e di analizzare i movimenti degli arti superiori di una persona.

La malattia di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa al mondo, che colpisce l’1 per cento della popolazione over 65. I primi segni motori della malattia che portano alla diagnosi sono il tremore, la rigidità muscolare, il rallentamento motorio. Tuttavia questi sintomi compaiono in modo evidente solo dopo vari anni che il processo neurodegenerativo ha già avuto inizio nel sistema nervoso, portando a un notevole ritardo nella cura della malattia.

Il dispositivo indossabile sviluppato dall’Istituto di BioRobotica mira a proprio ad abbattere la latenza di tempo tra l’inizio della malattia nel sistema nervoso e l’evidenza clinica dei primi sintomi motori.

“Sebbene la diagnosi sul Parkinson – spiega Filippo Cavallo – sia fortemente orientata alla valutazione dei sintomi motori, l’interesse verso i sintomi non motori sta sostanzialmente aumentando perché questi possono anticipare l’insorgere dei deficit motori di 5-7 anni, consentendo di contrastare la malattia nella fase cosiddetta prodromica”.

Tra i sintomi non motori, particolare rilevanza ha l’iposmia idiopatica, ovvero una ridotta capacità olfattiva, che rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo del Parkinson entro 5 anni. Attraverso il dispositivo indossabile SensHand, i ricercatori hanno acquisito dati motori da 90 soggetti (di cui 30 soggetti sani, 30 persone affette da iposmia idiopatica e 30 pazienti con Parkinson).

I test hanno dimostrato che, combinando le informazioni acquisite tramite l’analisi del movimento con i sensori ed i risultati di uno screening olfattivo in grado di individuare persone con iposmia, è possibile identificare in questo gruppo lievi deflessioni motorie (non rilevabili in altro modo) che caratterizzano l’insorgere della malattia in fase prodromica, permettendone potenzialmente la diagnosi diversi anni prima a quanto avvenga tutt’oggi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Malattia di Parkinson, sensori indossabili e intelligenza artificiale per la diagnosi precoce”, insalute news

Tratto dahttps://www.insalutenews.it/in-salute/malattia-di-parkinson-sensori-indossabili-e-intelligenza-artificiale-per-la-diagnosi-precoce/