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Spondilite anchilosante – Trattamento a lungo termine con i farmaci anti-TNF, attenzione alle fratture vertebrali

Il trattamento a lungo termine con i farmaci anti-TNF è in grado di migliorare in modo efficace la densità minerale ossea e di ridurre l’attività di malattia nei pazienti affetti con spondilite anchilosante (SA). Uno studio di recente pubblicazione su JBMR, però, ha documentato la presenza di nuove fratture vertebrali, nonché un incremento di severità di quelle già esistenti (e una progressione radiografica delle stesse) a 4 anni di trattamento con questi farmaci in pazienti con malattia di lungo corso. Di qui l’invito a monitorare attentamente questi pazienti per lo sviluppo di nuove fratture vertebrali e di approfondire, con nuovi studi, il ciclo di trattamento più appropriato da utilizzare nei pazienti più fragili, a maggior rischio di fratture vertebrali

Razionale dello studio
Studi di letteratura hanno dimostrato il coinvolgimento del TNF-alfa nel processi di infiammazione e di perdita di massa ossea, documentando un effetto positivo degli inibitori di TNF-alfa sul dolore e l’infiammazione, nonché una ridotta attività di malattia rispetto al placebo.

Il trattamento con questo gruppo di farmaci biologici, inoltre, è associato anche ad effetti positivi sulla densità minerale ossea del femore e della colonna lombare. In quasi la metà di questi studi è stata confermata la formazione di osso, mentre nell’altra metà non sono state osservate differenze significative tra il gruppo di pazienti sottoposto a trattamento attivo e il gruppo di controllo.

Va però notato, tuttavia, che gli effetti dei farmaci anti-TNF sulla DMO sono stati misurati solo per follow-up di durata massima di 3 anni.

Accanto all’osteoporosi (OP), che ha una prevalenza compresa tra il 9,5% e il 40% nei pazienti con SA, un altro problema serio comune in questi pazienti è rappresentato dalle fratture vertebrali, che portano a sperimentare dolore e perdita di funzione e che potrebbero contribuire alla cifosi, che ha un impatto molto negativo sulla Qualità della Vita. Studi precedenti hanno mostrato che i pazienti con SA non sono solo a maggior rischio di andare incontro a questo tipo di fratture, ma mostrano anche una prevalenza elevata di fratture vertebrali, in un range compreso tra il 10% e il 45%…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Spondilite anchilosante e farmaci anti-TNF: attenzione alle fratture vertebrali nel lungo termine”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/spondilite-anchilosante-e-farmaci-anti-tnf-attenzione-alle-fratture-vertebrali-nel-lungo-termine-28872