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Cervello – Lo sviluppo della memoria episodica

Esperimenti sui ratti hanno dimostrato che la memoria episodica, quella che trasforma eventi della vita quotidiana in ricordi a lungo temine, si sviluppa e si completa solo dopo alcune settimane di vita. Al momento della nascita, infatti, e per qualche tempo ancora, manca la capacità di “ricapitolare” correttamente le esperienze durante il sonno, che è essenziale per consolidare le memorie

La capacità di formare memorie episodiche, ovvero ricordi stabili delle proprie esperienze di vita, non è presente alla nascita, ma si sviluppa in un breve lasso di tempo nelle settimane successive al parto. Nei ratti – gli animali usati da ricercatori della Yale School of Medicine, a New Haven, in Connecticut che hanno dimostrato questo risultato in uno studio pubblicato su “Science” – il processo si completa agli inizi della quarta settimana di vita.

Da tempo è noto che l’ippocampo ha un ruolo fondamentale nel trasformare gli eventi della vita quotidiana in ricordi a lungo temine; in particolare, questa struttura cerebrale riproduce durante il sonno le sequenze di attivazione dei neuroni verificatesi nel corso di un’esperienza meritevole di essere ricordata. Tuttavia ben poco si sapeva sul processo di maturazione della capacità di memoria episodica.

Usman Farooq e George Dragoi hanno registrato l’attività neurale di ratti neonati a partire dal momento in cui hanno aperto gli occhi e hanno iniziato a esplorare l’ambiente. I ricercatori hanno posto particolare attenzione alle cellule di posizione nell’ippocampo, ossia alla particolare classe di neuroni che registrano la propria posizione nello spazio rispetto a oggetti di riferimento.

Analizzando i dati, gli scienziati hanno scoperto che il cervello dei piccoli ratti è in grado di distinguere specifiche posizioni entro le prime due settimane di vita. Tuttavia non può farne tesoro perché non è ancora in grado di “ricapitolare” correttamente quell’esperienza durante il sonno, una fase essenziale del consolidamento della memoria.

In particolare, le reti cerebrali dei piccolissimi ratti non sono in grado di realizzare la riproduzione temporalmente compressa degli schemi di attivazione dei neuroni che caratterizza il processo di memorizzazione osservato nell’adulto…”

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Fonte: “Lo sviluppo della memoria episodica”, Le Scienze

Tratto dahttp://www.lescienze.it/mente-e-cervello/2019/01/14/news/fasi_sviluppo_memoria_episodica_spaziale-4255645/