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Malattie cardiovascolari (CV) – In pazienti ad alto rischio molte vite salvate con statine ad alta intensità e più aderenza alla terapia

Migliaia di attacchi cardiaci e decessi per malattie cardiovascolari (CV) potrebbero essere prevenuti dai pazienti se assumessero i farmaci come consigliato dai medici e, in particolare, dosi più alte di statine. I risultati provengono da uno studio condotto da ricercatori dell’Imperial College di Londra e dell’Università di Leicester, pubblicato sulla rivista “JAMA Network Open”

Gli autori stimano che 12.000 eventi CV – come infarto o ictus – potrebbero essere evitati tra pazienti ad alto rischio nel Regno Unito trattandoli con farmaci ipocolesterolemizzanti ad alta intensità e assicurando che i pazienti si attengano al corretto regime di trattamento.

Questo documento è il primo a esaminare l’effetto combinato del trattamento con statine ad alta intensità e l’aderenza nei pazienti che hanno già avuto un evento CV e che sono a maggior rischio di futuri eventi CV rispetto alla popolazione generale.

La ricerca – coordinata da Kausik Ray, della School of Public Health dall’Imperial College of London – rivela che coloro che assumono le più alte dosi (intensità) di statine per ridurre i loro livelli di colesterolo-LDL (il colesterolo “cattivo” che si accumula nelle arterie) e, soprattutto, che assumono il farmaco come consigliato dal loro medico, vedono il più grande riduzioni del rischio per futuri eventi CV.

L’aderenza del paziente descrive il grado con cui un paziente segue il consiglio medico e assume correttamente le medicine. Può influenzare significativamente il successo del trattamento, dato che i pazienti possono non assumere regolarmente un farmaco, saltare giorni di trattamento o interrompere del tutto il farmaco, specialmente se vedono o non sentono alcun beneficio immediato dall’assunzione di un farmaco.

Ciò è particolarmente importante poiché i livelli elevati di colesterolo nel sangue non possono causare alcun sintomo evidente rispetto ad altre condizioni, spiegano i ricercatori.

Per Ray e colleghi «Il messaggio di base è che l’aderenza a lungo termine ottiene migliori riduzioni a lungo termine nel senso di riduzione del colesterolo e ciò, a sua volta, determina risultati migliori a lungo termine per i pazienti».

«In termini di riduzione del rischio» proseguono «possiamo vedere come le persone che ottengono il meglio sono quelle che aderiscono al dosaggio raccomandato e seguono un regime con farmaci più potenti» ribadiscono.

«Se però qualcuno non sta seguendo un trattamento come raccomandato» aggiungono «potrebbe effettivamente essere meglio prescrivere dosi più elevate di statine in modo che, quando i pazienti assumono il farmaco, ottengano maggiori riduzioni di colesterolo».
Studiati quasi 30mila pazienti
Nel presente studio, il team ha analizzato i dati dei pazienti tratti dal Clinical Practice Research Datalink (CPRD) che include oltre 5 milioni di record da più di 450 studi di medicina generale (GP)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “In pazienti ad alto rischio, molte vite salvate con statine ad alta intensità e più aderenza alla terapia”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/in-pazienti-ad-alto-rischio-molte-vite-salvate-con-statine-ad-alta-intensit-e-pi-aderenza-alla-terapia–28517