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Sclerosi multipla refrattaria – Baclofene intratecale efficace a lungo termine per spasticità correlata

Il baclofene somministrato per via intratecale (ITB) è un trattamento a lungo termine efficace e sicuro per la gestione della spasticità correlata alla SM refrattaria. Il dato emerge dall’esperienza ventennale d’impiego di un centro terziario londinese. Come si legge nell’articolo pubblicato online su “Multiple Sclerosis and Related Disorders”, l’efficacia è risultata sostenuta nel tempo e la maggior parte dei soggetti ha successivamente sospeso i farmaci antispastici sistemici. In una piccola quota di pazienti è stata preservata la capacità di camminare, indicando che l’ITB dovrebbe essere considerato prima in questa coorte

«La SM è la causa non traumatica più comune di disabilità nei giovani. La disabilità nasce come risultato di un incompleto recupero dalle ricadute o più comunemente dalla progressione graduale della patologia nel corso degli anni» ricordano gli autori, coordinati da Rachel Farrell, consulente dei Neurorehabilitation and therapy services at NHNN (National Hospital for Neurology and Neurosurgery) di Londra.

La spasticità – definita come “controllo senso-motorio disordinato risultante da una lesione del motoneurone superiore, che si presenta come attivazione involontaria intermittente o prolungata dei muscoli” – è un sintomo frequente e disabilitante, spiegano. «Recenti pubblicazioni hanno descritto che la spasticità si verifica in oltre l’80% delle persone con SM e tra il 30e il 50% dei partecipanti agli studi lo descrivono di intensità da moderata a severa».

La spasticità nella SM si presenta frequentemente con rigidità e spasmi agli arti inferiori, continuano Farrell e colleghi. Questi possono causare dolore, disturbi del sonno e compromissioni funzionali, tra cui mobilità ridotta, difficoltà nella cura personale e limitazioni nelle attività della vita, inclusi lavoro, genitorialità e partecipazione ad attività ricreative e sociali.

Le differenze rispetto ai trattamenti antispastici orali
«La gestione della spasticità comprende tutti gli aspetti della riabilitazione, compresa l’istruzione e un programma di gestione fisica personalizzato, spesso in combinazione con approcci farmacologici» affermano gli autori.

I trattamenti orali usati comunemente includono baclofene, tizanidina, gabapentin, benzodiazepine, dantrolene e più recentemente delta-9-tetraidrocannabinolo. «I farmaci orali sono modestamente efficaci e hanno una significativa percentuale di effetti collaterali, in particolare la sedazione alle dosi più alte» osservano Farrell e colleghi.

Per i pazienti con spasticità refrattaria o intolleranza alle terapie orali, l’ITB è da tempo riconosciuto come strategia di gestione efficace, sottolineano.

La tecnica di somministrazione
«L’ITB viene somministrato mediante un sistema programmato di rilascio del farmaco per via sottocutanea con un serbatoio e un catetere, che rilascia basse dosi di baclofene (<1% della dose orale) direttamente al midollo spinale dove i recettori GABA-B sono espressi ad alta densità» specificano.

Le persone considerate per ITB tendono ad avere spasticità agli arti prevalentemente inferiori, tuttavia ITB è noto per avere un impatto anche sugli arti superiori e il tronco, in particolare a dosi più elevate. L’ITB deve essere considerato quando la spasticità non è gestita in modo adeguato da altri trattamenti o quando gli effetti collaterali di tali trattamenti non sono accettabili…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Baclofene intratecale per spasticità correlata a SM efficace a lungo termine, 20 anni di esperienza a Londra”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/baclofene-intratecale-per-spasticit-correlata-a-sm-efficace-a-lungo-termine-20-anni-di-esperienza-a-londra–28440