Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Malattie rare – Leucemia linfoblastica acuta, inibizione dei checkpoint immunitari può migliorare persistenza delle CAR T-cells

Al congresso dell’American Society of Hematology (ASH), terminato di recente a San Diego, grande interesse ha destato uno studio che, per quanto preliminare, lascia intravedere la possibilità di combinare il trattamento con le CAR T-cells con l’inibizione dei checkpoint immunitari per migliorare gli outcome dei pazienti con leucemia linfoblastica acuta

Nel lavoro presentato all’ASH, in particolare, l’aggiunta al trattamento con CAR T-cells anti-CD19 di un inibitore del checkpoint immunitario PD-1 (pembrolizumab o nivolumab) è sembrata una strategia promettente per aumentare o prolungare la risposta alle CAR T-cells in bambini con leucemia linfoblastica acuta a cellule B recidivata.

Risposta al trattamento nella metà dei pazienti
Complessivamente, sette dei 14 pazienti trattati con l’anti-PD-1 hanno mostrato risposte complete o parziali al trattamento. I pazienti che hanno risposto e quelli che non hanno risposto presentavano caratteristiche diverse, il che potrebbero dare indicazioni utili per un futuro impiego degli inibitori dei checkpoint immunitari dopo la terapia con le CAR T-cells.

«Gli inibitori del checkpoint immunitario PD-1 possono essere tranquillamente combinati con le CAR T-cells anti-CD19 e possono migliorarne la persistenza», ha detto in conferenza stampa la prima autrice dello studio, Shannon Maude, del Children’s Hospital di Philadelphia, aggiungendo che «questa strategia può essere particolarmente utile per i pazienti che hanno un recupero precoce delle cellule B e per quelli con malattia extramidollare bulky».

Possibile ruolo di PD-1 nell’esaurimento delle CAR T cells
La terapia con CAR T-cells può indurre remissioni complete in oltre l’80% dei pazienti con leucemia linfoblastica acuta recidivata, ma a 12 mesi dall’infusione la sopravvivenza libera da recidive scende al 60% a causa dello sviluppo di recidive CD19-positive (nelle quali il tumore esprime ancora l’antigene CD19) e recidive CD19-negative (nelle quali le cellule tumorali sembrano aver perso l’antigene). Le recidive CD19-positive che si verificano durante questo periodo dipendono solitamente da una perdita precoce delle CAR T-cells.

Un potenziale meccanismo per la perdita della risposta delle CAR T-cells è l’esaurimento delle cellule T attivate correlato alla stimolazione dei pathway dei checkpoint immunitari, come PD-1, ha spiegato la Maude, per cui l’inibizione di PD-1 o del suo ligando (PD-L1) potrebbe ridurre quest’effetto e migliorare la funzione e la persistenza delle CAR T cells…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Leucemia linfoblastica acuta, inibizione dei checkpoint può migliorare la persistenza delle CAR T-cells. #ASH2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/leucemia-linfoblastica-acuta-inibizione-dei-checkpoint-pu-migliorare-la-persistenza-delle-car-t-cells-ash2018-28473