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Mieloma multiplo – Un nuovo paradigma di cui si parlerà durante il congresso a Napoli

La corretta stima dei costi sostenuti dalle strutture sanitarie è la condizione indispensabile per allocare meglio gli investimenti e per governare l’intervento terapeutico. L’esperienza dell’Irst di Meldola illustrata in un simposio organizzato a Napoli durante il XXXIX Congresso nazionale della Società italiana di farmacia ospedaliera (Sifo). Dal numero 164 del magazine. *In collaborazione con Celgene

Dal costo al valore. La grande scommessa delle tecnologie biomediche si gioca notoriamente sul riconoscimento del vantaggio reale, diretto e indiretto che una data innovazione (di prodotto, di processo) o anche una terapia consolidata apporta al sistema sanitario e ai cittadini.

Va da sé che i conti si fanno letteralmente con le disponibilità di chi paga ma – ex aequo – con la capacità di valutare farmaci, dispositivi e soluzioni, maneggiando gli strumenti dell’evidenza scientifica e non della semplice percezione.

La logica value based si fa dunque sempre più strada nell’interlocuzione tra i sistemi pubblici, il mondo delle imprese e della ricerca. Paradigmatico è il caso del disease management del mieloma multiplo, di cui si è discusso in un simposio all’interno del XXXIX Congresso nazionale della Società italiana di farmacia ospedaliera (Sifo), in programma a Napoli dal 29 novembre al 2 dicembre scorso. L’evento – realizzato in collaborazione con Celgene – ha evidenziato a quali condizioni il processo di cura di un’importante patologia oncologica possa dare risposte ai pazienti e alle loro famiglie, governandone il percorso con poche ma fondamentali mosse. Una premessa al dibattito: il costo di un processo (la patologia) non è equiparabile al costo di un fattore (la terapia).

Tant’è che se ipoteticamente il costo delle terapie scendesse a zero, la patologia avrebbe comunque un costo da sostenere, ed è su questo che occorre lavorare, come ha esemplificato Attilio Bianchi, direttore generale dell’Istituto nazionale dei Tumori-Ircss “Giovanni Pascale” di Napoli: “Le risorse arriveranno sempre meno per aggiunta e sempre più per trasformazione dei nostri comportamenti”. Mattia Altini è il direttore sanitario dell’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (Irst-Irccs) di Meldola, in provincia di Forlì (molto recentemente è stato nominato anche presidente della Società italiana medici manager, Simm) e la “valutazione del valore” è il suo pane quotidiano, avendo come bussola le definizioni di Michael Porter (valore come rapporto tra qualità, servizi erogati e costi sostenuti) e le dimensioni rilevate da Muir Gray (valore personale, valore tecnico, valore allocativo). “I valori economici delle attività erogate dal Servizio sanitario – ha detto Altini a Napoli – permettono di effettuare valutazioni comparative di proxy normalizzando il peso delle diverse attività secondo una misura riconosciuta.

È vitale usare in maniera intelligente dati e misurazione dei valori economici per definire le priorità, simulare scenari di innovazione e monitorare costantemente i trend ed eventi ‘sentinella’ che suggeriscono interventi tempestivi”. Proprio questo è ciò che è stato fatto a Meldola dal gruppo di Outcome Research dell’Irst che ha sperimentato e applicato un modello di misurazione dei costi per patologia per migliorare la gestione delle malattie oncologiche e onco-ematologiche (i dati si riferiscono all’anno 2016 e a 400 mila residenti del territorio di Forlì e Cesena). Il costo complessivo stimato supera gli 81 milioni di euro (solo per prestazioni sanitarie), individuando una quota pro-capite di 204,6 euro su una quota pro-capite complessiva per il Sistema sanitario regionale dell’Emilia Romagna pari a circa 1.950 euro, laddove il peso dell’oncologia e dell’onco-ematologia, rispetto a tutte le attività sanitarie, è intorno al 11%.

Considerando proprio l’ambito onco-ematologico, secondo le rilevazione dell’Irst, i 2.943 pazienti (28% di tutti i pazienti oncologici e onco-ematologici prevalenti nell’anno 2016 nei territori di Forlì e Cesena) hanno generato una spesa complessiva superiore ai 21 milioni di euro, con un costo medio per paziente pari 7.346 euro e un costo pro-capite pari 54,4 euro (il 42,2% del costo è determinato da farmaci, il 26,7% dai ricoveri ordinari, il 14,2% da visite e diagnosi ambulatoriali, il 10,3% da attività chirurgiche, il 4,3% dall’assistenza domiciliare e al fine vita, l’1,3% agli accessi in pronto soccorso e l’1,1% alla radioterapia)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Mieloma multiplo: un nuovo paradigma”, ABOUTPHARMA

Tratto dahttps://www.aboutpharma.com/blog/2018/12/11/mieloma-multiplo-un-nuovo-paradigma/