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Scompenso cardiaco – Necessario ridisegnare l’assistenza sul territorio

La popolazione degli scompensati è in crescita esponenziale, per l’invecchiamento della popolazione e il crollo della mortalità per cardiopatia ischemica. Un paziente con scompenso costa in media 11.800 euro l’anno, dovuti all’85% ai ripetuti ricoveri ospedalieri. Necessario dunque ribaltare l’assistenza a domicilio e sul territorio, avvalendosi anche dei modernissimi sensori anti-scompenso e degli strumenti della telemedicina. Se ne è parlato a Roma in un convegno al Senato

E’attualmente la prima causa di ricovero in Italia, subito dopo il parto, ma l’assistenza dei soggetti con scompenso in futuro dovrà essere pensata e progettata sempre più al di fuori dell’ospedale. Per la qualità di vita e la sopravvivenza stessa del paziente, ma anche per contenere i costi, che rischiano di diventare insostenibili. Se ne è parlato in un convegno organizzato di recente a Roma, dall’ex senatore Stefano De Lillo, oggi nel Cda di Agenas, presso la Sala Zuccari del Senato.

Lo scompenso è una patologia che impedisce al cuore di pompare correttamente il sangue e che determina nel tempo il coinvolgimento di una serie di organi, tanto che c’è chi ha proposto una stadiazione, simile a quella del tumore, sulla base degli organi interessati. E’ una patologia seria anche dal punto di vista prognostico, visto che la metà dei pazienti muore a 5 anni dalla diagnosi.

Secondo gli ultimi dati dello studio Arno si stima che in Italia la popolazione interessata da questa condizione è di 1,2 milioni di persone (l’1-2% della popolazione); i ricoveri per scompenso si aggirano sui 180 mila per anno e hanno una durata media di 9 giorni. Una persona con scompenso costa allo Stato circa 11.800 euro l’anno (per un totale di 2,1 miliardi di euro) e l’85% di questa cifra è rappresentato dalle spese di ricovero. Negli ultimi infine 5 anni si è registrato un incremento del 40% dei ricoveri. Un dato atteso in parte, in quanto legato all’aumento dell’aspettativa di vita, al crollo della mortalità per cardiopatia ischemica e dunque all’aumento della popolazione anziana con un cuore lesionato e scompensato…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Scompenso cardiaco: in Italia interessate 1,2 milioni di persone. Necessario ridisegnare l’assistenza sul territorio”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=68627