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Farmacie – Il rapporto Federfarma-Cittadinanzattiva

È questo il quadro che emerge dal primo rapporto che fotografa lo status delle farmacie italiane. Servizi Cup ancora poco diffusi, test diagnostici solo per glicemia, colesterolo, trigliceridi ed emoglobina glicata. Scarsa anche la possibilità di trovare i servizi di telemedicina. Al palo anche il coinvolgimento nella medicina di gruppo e nell’Adi. Evidenziato anche come solo l’1% delle farmacie sia aperto di domenica. Quadro peggiore nelle aree interne così come molto lavoro è da fare per il supporto ai malati cronici. ABSTRACT RAPPORTO

20 NOV – “Le farmacie vivono in un paradosso, imprescindibile presidio del Servizio Sanitario Nazionale per capillarità e prossimità, escluse o poco integrate sia nel servizio di assistenza domiciliare integrata (ADI) territoriale, sia nella Medicina di Gruppo nel territorio per l’erogazione di servizi alla collettività”. È questo in estrema sintesi ciò che emerge dalla ricerca (hanno risposto 1275 farmacie) realizzata da Cittadinanzattiva e Federfarma con il contributo non condizionato di Teva, in merito al ruolo ricoperto oggi dalle Farmacie nel nostro Paese.

Il rapporto evidenzia infatti come “stenta ancora a decollare il modello della Farmacia dei servizi, varato in Italia nel 2009, con il risultato che il comparto delle farmacie presenta oggigiorno potenzialità in parte ancora inespresse, per esempio sul fronte dell’accesso al SSN (ancora pochi i CUP ospitati dalle farmacie operanti a pieno regime) e della prevenzione/screening: a riguardo, il loro impegno è compatto nell’informare ma disomogeneo nell’erogare servizi quali, in primis, la prenotazione e l’effettuazione di test ed esami diagnostici/strumentali”.

E per quanto riguarda le Aree Interne (cui è dedicato un focus ad hoc), solo nel 15% delle 72 Strategie per le Aree Interne presenti oggi in Italia compare un esplicito riferimento alle farmacie, a riprova di un ruolo solo parzialmente riconosciuto, e rivendicato, nella governance del sistema e, più in generale, nella riduzione delle disuguaglianze tra i cittadini. Eppure, è proprio in queste Aree che le farmacie sono più sollecitate per tutta una serie di prestazioni (preparazione/dispensazione a domicilio di medicinali antidolorifici e di miscele per la nutrizione artificiale, distribuzione a domicilio di farmaci/parafarmaci/dispositivi medici), rafforzando la convinzione che la farmacia nelle Aree Interne rappresenti un presidio di prossimità pressoché insostituibile”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Farmacie: “Imprescindibili per il Ssn ma ancora escluse o poco integrate nel sistema sanitario”. Il rapporto Federfarma-Cittadinanzattiva“, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=68102