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La riduzione dell’infiammazione con metotrexate non ha impatto sugli eventi cardiovascolari

Il metotrexate a bassa dose somministrato per ridurre l’infiammazione non ha avuto alcun impatto sugli eventi cardiovascolari in pazienti con aterosclerosi ad alto rischio ma stabili. Lo dimostrano i dati dello studio CIRC supportato dal National Heart, Lung, and Blood Institute (NHLBI) e appena presentato al congresso americano AHA da Paul Ridker, del Brigham and Women’s Hospital di Boston, e pubblicato in contemporanea sul New England Journal of Medicine

Una dose settimanale di 15-20 mg. di metotrexate rispetto al placebo non ha modificato l’endpoint primario dei principali eventi cardiovascolari avversi. Questo era vero per l’end point composito di infarto miocardico non fatale (MI), ictus non fatale e morte cardiovascolare (3.46 vs 3.43 per 100 persone-anno, HR 1.01, 95% CI 0.82-1).25) e per il l’end point finale che è stato aggiornato non molto tempo prima che lo studio fosse interrotto per futilità dopo 2,3 anni.

L’end point finale comprende anche il ricovero ospedaliero per angina instabile che ha portato a una rivascolarizzazione urgente (4,13 vs 4,31 per 100 persone-anno, HR 0,96, 95% CI 0,79-1,16).

La mortalità è risultata numericamente più elevata con metotrexate a bassa dose, sia per cause cardiovascolari (0.92 vs 0.80 per 100 persone-anno, HR 1.14, 95% CI 0.76-1.72) che in generale (1.80 vs 1.55 per 100 persone-anno, HR 1.16, 95% CI 0.87-1.56).

“Chiaramente, questa non sarà una terapia che potrà essere presa in considerazione per la prevenzione secondaria”, ha commentato Donald Lloyd-Jones, MD, della Northwestern University e co-presidente dell’incontro.

Lo studio CIRT
Lo studio CIRT (Cardiovascular Inflammation Reduction Trial) ha arruolato 6.158 pazienti nella fase di run-in in aperto, tra i quali 4.786 sono stati randomizzati in doppio cieco a metotrexate o placebo. Il dosaggio è stato regolato da un algoritmo computerizzato basato sui livelli dei valori di laboratorio misurati centralmente e la segnalazione di eventi avversi, con una dose iniziale di 15 mg e un obiettivo di 20 mg di metotrexate. Tutti i partecipanti hanno ricevuto 1 mg di folato al giorno per prevenire gli effetti collaterali a livello epatico...”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Colpire l’infiammazione con metotrexate non serve a ridurre gli eventi cardiovascolari. Studio CIRC sul NEJM”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/cardio/colpire-linfiammazione-con-metotrexate-non-serve-a-ridurre-gli-eventi-cardiovascolari-studio-circ-sul-nejm-28124