Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Diabete di tipo 2 – Alla base della prevenzione, intervenire sullo stile di vita

“Per prevenire il diabete di tipo 2 non si può prescindere dall’adottare un corretto stile di vita, che prevede una dieta idonea e un adeguato esercizio fisico. Ormai questo è un fatto più che dimostrato e la lettura che ha aperto il congresso della European Association for the Study of Diabetes (EASD) di Berlino ha premiato Jaakko Tuomilehto della Danube University Krems, in Austria, per il suo contributo “all’avanzamento delle conoscenze nel campo del diabete e delle relative malattie metaboliche”

Tuomilehto ha coordinato il Finnish Diabetes Prevention Study (DPS), che ha dimostrato come l’intervento sullo stile di vita abbia portato a una riduzione del 58% dell’incidenza di diabete.

Un’evidenza confermata in molti altri studi in tutto il mondo, tra cui lo statunitense US-based Diabetes Prevention Program (DPP).

Prerequisiti per la prevenzione del diabete
Finesta di opportunità per il rischio
Uno dei prerequisiti per la prevenzione della malattia è che esista una finestra di opportunità tra il riconoscimento del rischio e l’insorgenza della malattia, che corrisponde a un intervallo di 10-12 anni in cui si verifica il declino delle cellule beta.
Il trial The United Kingdom Prospective Diabetes Study ha stimato che, al momento della diagnosi, la funzione delle cellule beta sia già ridotta di circa il 50% e che dal quel momento in poi il declino proseguirà in modo lineare nei 6 anni successivi.
Facendo una estrapolazione a ritroso, questo significa che la disfunzione delle cellule beta inizia 10-12 anni prima dell’inizio del diabete.

Prediabete
Un altro prerequisito è che il periodo di rischio sia identificabile, e di fatto corrisponde alla fase di prediabete.
Tuomilehto ha affermato che il livello di HbA1c non è un parametro sufficientemente sensibile essere usato per la diagnosi del diabete e, per estensione, per definire una condizione a rischio. Il prediabete dovrebbe essere definito dalla presenza sia di una ridotta tolleranza al glucosio che di una ridotta glicemia a digiuno, ma non di uno solo, e certamente non della sola HbA1c.

Un intervento dall’efficacia comprovata
Forse il prerequisito più importante per la prevenzione della malattia è che esista un intervento comprovato in grado di ridurre o eliminare il rischio. Grazie ai risultati di molti studi è ormai assodato che la perdita di peso e una dieta sana possono ridurre in modo sostanziale l’incidenza del diabete, anche per molti anni dopo la fine dell’intervento attivo…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Diabete di tipo 2, intervenire sullo stile di vita è alla base della prevenzione #EASD2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/diabete/diabete-di-tipo-2-intervenire-sullo-stile-di-vita-alla-base-della-prevenzione-easd2018-28080