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Parkinson con demenza – Frequente prescrizione “inappropriata” di anticolinergici e ACEi può causare peggioramento cognitivo

A quasi la metà dei pazienti con malattia di Parkinson (PD) che hanno assunto farmaci per la demenza sono stati anche prescritti «inappropriatamente» farmaci anticolinergici che potrebbero aver interferito con l’azione degli stessi farmaci contro la demenza. È quanto dimostra un nuovo studio pubblicato online su “JAMA Neurology”

«La prescrizione concomitante di un farmaco anticolinergico ad alta potenza e di un inibitore dell’acetilcolinesterasi (ACEi), evento che non dovrebbe essere mai riscontrato, è risultato fastidiosamente frequente» riferiscono gli autori, guidati da Sneha Mantri, del Philadelphia VA Medical Center, in Pennsylvania.

«Quasi il 45% dei beneficiari di Medicare con PD e una diagnosi clinica di demenza hanno ricevuto una prescrizione per un farmaco in grado di peggiorare ulteriormente il loro deficit cognitivo nel corso di un singolo anno, presumendo che l’agente anticolinergico ad alta potenza non producesse un decadimento cognitivo» aggiungono.

Terapie con effetti farmacologici opposti
Mantri e colleghi osservano che la demenza è comune nei pazienti con PD, ma ad oggi non sono disponibili dati nazionali USA sull’uso di farmaci contro la demenza in questa popolazione. In particolare, i ricercatori ricordano che i farmaci più comunemente utilizzati per la demenza sono gli ACEi, come donepezil, rivastigmina e galantamina, i quali migliorano la cognizione aumentando l’attività colinergica.

Tuttavia, i farmaci che bloccano la trasmissione colinergica o hanno attività anticolinergica sono prescritti da tutti gli specialisti clinici e includono alcuni dei farmaci più comunemente utilizzati negli Stati Uniti, come ossibutinina, paroxetina e difenidramina.

Gli autori sottolineano che nella popolazione adulta generale, tale uso di farmaci anticolinergici è associato a prestazioni peggiori nei test cognitivi e aumento del rischio di demenza. I pazienti con PD, fanno notare, possono essere ancora più vulnerabili agli effetti avversi dei farmaci anticolinergici a causa dell’interruzione delle vie colinergiche centrali correlata alla malattia.

«La somministrazione concomitante di un farmaco con un’elevata attività anticolinergica e un ACEi rappresenta un evidente errore di prescrizione perché questi farmaci hanno effetti farmacologici opposti» scrivono Mantri e colleghi…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “PD con demenza, frequente co-prescrizione di anticolinergici e ACEi, possibile peggioramento cognitivo”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/neuro/pd-con-demenza-frequente-co-prescrizione-di-anticolinergici-e-acei-possibile-peggioramento-cognitivo–27871