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Diabete di tipo 2 – L’agonista GLP-1 ‘albiglutide’ riduce i principali eventi cardiovascolari ma non la morte cardiovascolare

Nei pazienti con diabete di tipo 2 con malattia cardiovascolare, l’agonista GLP-1 albiglutide ha ridotto significativamente i principali eventi avversi cardiovascolari rispetto al placebo senza problemi di sicurezza aggiuntivi. Sono i risultati di HARMONY, l’ultimo studio di outcome cardiovascolare post-approvazione per il farmaco presentati al congresso annuale della European Association for the Study of Diabetes (EASD) di Berlino e pubblicati contemporaneamente su Lancet

«Questi risultati si aggiungono all’evidenza che alcuni agonisti del recettore GLP-1 riducono gli eventi cardiovascolari nei pazienti con diabete di tipo 2», ha commentato il presidente della sessione Stefano Del Prato, dell’Università di Pisa.

«In sintesi, per quanto riguarda i risultati relativi al diabete, possiamo dire che il trattamento con albiglutide in aggiunta alla terapia antidiabetica standard è stato associato a un miglior controllo glicemico, con una modesta perdita di peso, con ridotta necessità di iniziazione all’insulina, con un minor rischio di ipoglicemia grave e nessun eccesso di eventi microvascolari clinicamente importanti, cioè renali e oculari».

Lawrence Leiter, del St. Michael’s Hospital, Università di Toronto, Ontario, Canada ha affermato che «HARMONY avvalora ulteriormente l’utilità dei GLP-1 agonisti nella strategia globale per ridurre il rischio di eventi cardiovascolari nel diabete di tipo 2, come raccomandato nelle recenti linee guida cardiologiche e sul diabete».

Nessuna riduzione della morte cardiovascolare
Lo studio clinico HARMONY Outcomes, randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo ha coinvolto in totale 9.463 pazienti con diabete di tipo 2 provenienti da 610 siti in 28 paesi, assegnati in modo casuale a ricevere una iniezione sottocutanea una volta alla settimana di albiglutide 30-50 mg (n=4.731) o una di placebo (n=4.732) in aggiunta alla terapia standard.

Dopo un follow-up mediano di 1,6 anni, nella riduzione dell’outcome primario composito definito come morte cardiovascolare, infarto del miocardio e ictus (MACE), albiglutide si è dimostrato superiore al placebo (non inferiorità p<0,0001, superiorità p=0,0006). Un’analisi più dettagliata ha evidenziato che questo risultato è stato determinato da una diminuzione dell’infarto miocardico fatale e non fatale, piuttosto che da una riduzione dell’ictus o della morte cardiovascolare.

Riguardo agli endpoint secondari, con albiglutide c’è stata una riduzione significativa degli eventi MACE o di rivascolarizzazione urgente rispetto a placebo (p<0,001), ma non per la morte cardiovascolare, ospedalizzazione per insufficienza cardiaca e morte per tutte le cause…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Diabete di tipo 2, albiglutide riduce i principali eventi cardiovascolari, ma non la morte cardiovascolare #EASD2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/diabete/diabete-di-tipo-2-albiglutide-riduce-i-principali-eventi-cardiovascolari-ma-non-la-morte-cardiovascolare-easd2018-27857