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Fibrillazione atriale – Antagonisti vitamina K non sempre efficaci nel tempo

Uno studio danese ha valutato, nella terapia della fibrillazione atriale, la capacità degli antagonisti della vitamina k di mantenere il range terapeutico. In molti pazienti questo range scende dopo 12 mesi

(Reuters Health) – Molti pazienti con fibrillazione atriale che assumono un antagonista della vitamina K non riescono a mantenere un elevato tempo in range terapeutico (TTR – time in therapeutic range) a un anno dall’inizio del trattamento.

A evidenziarlo è lo studio di un team di ricercatori guidato da Anders Nissen Bonde, del Copenhagen University Hospital.

I risultati dello studio sono stati pubblicati dal Journal of the American College of Cardiology.

Lo studio. 
I ricercatori hanno esaminato registri nazionali danesi sui pazienti con fibrillazione atriale trattati con antagonisti della vitamina K tra il 1997 e il 2011. Il team, in particolare, ha incluso i pazienti che avevano cominciato la terapia da sei mesi.

I risultati
. Durante il periodo di trattamento iniziale, il TTR medio è stato dell’82,7%, nei 1.691 pazienti con un TTR del 70% o superiore, e del 49,2%, nei 3.081 pazienti con un TTR inferiore al 70%. Tra i pazienti ancora in terapia a 12 mesi, solo 513, il 55,7%, che avevano un TTR iniziale del 70% o superiore aveva mantenuto questo valore…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Fibrillazione atriale. Antagonisti vitamina K non sempre efficaci nel tempo”, Quotidiano sanità

Tratto dahttps://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=66348