Alzheimer e altre patologie neurodegenerative – Tracciante Pet permette di fare distinzione tra di esse
“In associazione con altri esami di imaging e con le valutazioni cliniche, la tau PET con 18F-flortoucipir ha mostrato un buon grado di accuratezza nella diagnosi differenziale di Alzheimer rispetto ad altre patologie neurodegenerative. È quanto emerge da uno studio condotto in Svezia
(Reuters Health) – Un tracciante per la PET, il 18-F-flortaucipir, che consente di quantificare in vivo i filamenti elicoidali appaiati della proteina tau, sarebbe in grado di distinguere, con un buon grado di accuratezza, l’Alzheimer da altre malattie neurodegenerative.
La scoperta è opera di ricercatori guidati da Rik Ossenkoppele, della Lund University, in Svezia. I risultati dello studio sono stati pubblicati da JAMA.
Lo studio. Il team ha analizzato dati provenienti da 719 persone, di cui 179 con Alzheimer, 254 con disturbi neurodegenerativi non legati all’Alzheimer, 126 persone con alterazioni a livello cognitivo lievi e 160 controlli sani. Su questi, Ossenkoppele e colleghi hanno esaminato le prestazioni diagnostiche attraverso la tau PET con 18F-flortaucipir. Per tutte le regioni cerebrali di interesse, i valori medi di assorbimento del tracciante sono stati significativamente più elevati tra chi soffriva di Alzheimer rispetto a tutti gli altri gruppi.
Si sono rivelati più elevati anche tra chi aveva una lieve alterazione a livello cognitivo dovuta ad Alzheimer rispetto a chi aveva l’alterazione, ma non dovuta ad Alzheimer, e ai controlli. Inoltre, il valore di assorbimento non sarebbe stato significativamente diverso tra chi aveva una malattia neurodegenerativa non dipendente da Alzheimer e i controlli.
Il metodo. Per quel che riguarda, invece, l’accuratezza del metodo, il 18F-flortaucipir ha mostrato un’elevata precisione nel discriminare la demenza da Alzheimer rispetto ai disordini neurodegenerativi non attribuibili ad Alzheimer…”
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Fonte: “Alzheimer. Tracciante Pet lo “distingue” da altre patologie neurodegenerative”, Quotidiano sanità
Tratto da: http://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=65812