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Schizofrenia – Risincronizzare circuiti cerebrali per combatterla

Esperimenti sui topi fanno sperare che la mancata sincronizzazione dell’attività dei circuiti cerebrali che si osserva nella schizofrenia e i sintomi collegati possano essere corretti attraverso la stimolazione selettiva di un particolare gruppo di neuroni

Alcuni sintomi cognitivi e comportamentali della schizofrenia che sono difficilmente trattabili con i farmaci attualmente disponibili potrebbero essere alleviati o eliminati stimolando una particolare sottopopolazione dei neuroni cerebrali.

A farlo sperare sono i risultati di una ricerca su un modello animale della malattia, condotta da un gruppo di neuroscienziati dell’Università di Ginevra, in Svizzera, che firmano un articolo su ” Nature Neuroscience”.

La schizofrenia è una malattia multifattoriale con una forte componente genetica, che comporta un’alterazione dello sviluppo cerebrale e le cui manifestazioni cliniche possono differire da un paziente all’altro, e comprendono allucinazioni visive o uditive, problemi cognitivi, di memoria e di pianificazione e iperattività.

Diversi studi hanno suggerito che molti di questi sintomi siano correlati a una mancata sincronizzazione fra l’attività dei circuiti neurali. Le basi cellulari di questa desincronizzazione dei circuiti sono finora rimaste poco chiare.

Data la complessità della malattia, non esistono modelli animali perfettamente adeguati, tuttavia una particolare anomalia cromosomica, che causa la perdita di una trentina di geni, provoca la cosiddetta sindrome da delezione 22q11, che nell’essere umano comporta un aumento di 40 volte del rischio di sviluppare la schizofrenia.

I topi con la stessa anomalia mostrano alcuni sintomi comportamentali – e in particolare deficit cognitivi e iperattività – presenti nei pazienti schizofrenici.

Monitorando l’attività cerebrale nell’ippocampo di topi con delezione 22q11, Thomas Marissal e colleghi hanno riscontrato che nel complesso era quantitativamente simile a quella dei topi di controllo, ma hanno osservato anche l’assenza della sincronizzazione dei tempi di attivazione dei circuiti cerebrali che si osserva nei topi normali. I ricercatori hanno poi scoperto che il fenomeno era legato alla scarsa attività di una classe di neuroni inibitori, quelli che esprimono la proteina parvalbumina…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Risincronizzare i circuiti cerebrali per combattere la schizofrenia”, Le Scienze

Tratto dahttp://www.lescienze.it/news/2018/09/18/news/schizofrenia_sincronizzazione_circuiti_neuroni_parvalbumina-4110946/