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Diabete – Gestione integrata, puzzle ancora da comporre

I Piani nazionale diabete e cronicità evidenziano la necessità di promuovere modelli multidisciplinari e integrati per la gestione della cronicità, mettendo in luce l’importanza del ruolo del Medico di medicina generale. Quotidiano Sanità ha raccolto il parere di esperti e pazienti

Oltre 3 milioni di persone malate, approssimativamente il 5,3% della popolazione, e circa 6 milioni di pazienti attesi nel 2050. Sono queste le stime italiane sul diabete, patologia cronico degenerativa dalle importanti complicanze che causa 73 decessi al giorno nel nostro Paese. Quinta causa di morte nei Paesi sviluppati è una patologia che sta assumendo sempre più le dimensioni di una vera e propria epidemia collocandosi, quindi, ai primi posti nella lista delle principali sfide della sanità del XXI secolo. Anche perché il suo impatto sulla sostenibilità economica dei sistemi sanitari si fa sentire sempre più prepotentemente.

L’Italia si è attrezzata a contrastare l’onda lunga delle cronicità con il Piano nazionale diabete, redatto nel 2013 dal Ministero della Salute e quello della Cronicità approvato nel 2016. Stelle polari per una gestione del diabete caratterizzata essenzialmente da un approccio multidisciplinare e multiprofessionale, con il coinvolgimento attivo del paziente diabetico e in cui viene riconosciuto al Medico di medicina generale il ruolo chiave di gatekeeper nell’ambito della gestione del paziente diabetico.

Ecco quindi che capire meglio lo stato dell’arte sulla gestione del diabete, Quotidiano Sanità si è confrontato con esperti, specialisti, medici di medicina generale e pazienti per raccogliere riflessioni e anche suggerimenti. All’unanimità è arrivato un invito ad accelerare il processo di integrazione tra le figure professionali, in particolare dotando il medico di famiglia di tutte le armi necessarie per generare prevenzione e appropriatezza delle cure.

La gestione del diabete e lo scenario di riferimento in Italia. I Piani Diabete e Cronicità chiamano in causa, proprio in un’ottica di gestione integrata, la figura del medico di medicina generale in piena sinergia con gli specialisti e i centri diabetologici. Ma negli ultimi anni questa figura è rimasta, di fatto, ai margini di una gestione ottimale e appropriata del paziente diabetico. In Italia si sono registrate infatti condizioni di prescrivibilità degli antidiabetici orali innovativi fra le più stringenti in Europa dove, a differenza dell’Italia, i DPP4-i, ad esempio, si annoverano da diversi anni fra i farmaci prescrivibili da parte del medico di medicina generale. Garantire al Mmg la possibilità di disporre di tutto l’armamentario terapeutico e tecnologico genererebbe molteplici vantaggi tanto per i pazienti quanto per il Servizio sanitario nazionale nel suo complesso…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Diabete. Gestione integrata, un puzzle ancora da comporre”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=65673