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Caregiver familiare – Una figura da tutelare

Assume un ruolo sempre più rilevante e deve far fronte a una crescente richiesta di assistenza, a causa soprattutto dell’aumento della popolazione anziana. Tuttavia, nel nostro Paese, al contrario di quanto accade in Europa, gode ancora di poche tutele. *In collaborazione con Domedica

Il caregiver familiare è la persona che assiste un proprio congiunto ammalato e/o disabile. È una figura rilevante nella società odierna che deve far fronte a una sempre maggiore richiesta di assistenza, a causa soprattutto dell’aumento della popolazione anziana e con cronicità la cui aspettativa di vita è notevolmente aumentata grazie ai progressi della medicina.

I compiti del caregiver familiare

I compiti del caregiver familiare dipendono dalle condizioni del paziente e possono andare dall’assistenza totale – con il caregiver che si sostituisce interamente al paziente nello svolgimento di tutte le attività (es. alimentazione, igiene personale, somministrazione dei farmaci) – al semplice supporto emotivo/affettivo di cui chiunque ha bisogno per fronteggiare una malattia e la conseguente terapia.

Tra questi due estremi ci sono numerosi compiti che il caregiver familiare potrebbe essere chiamato a svolgere: dall’accompagnare il paziente alle visite di controllo periodiche in ospedale, al rifornimento di farmaci o medical device necessari alla prosecuzione delle terapie, al disbrigo di pratiche amministrative e burocratiche, ecc…

Rischio stress

Il caregiver familiare è una figura fortemente esposta a stress e isolamento, e non è raro che presenti sintomi depressivi. Per aiutare chi, per cause di forza maggiore, si ritrova investito di tale ruolo, l’associazione americana “National family caregivers association” ha stilato un elenco di consigli:

  • Far in modo che la malattia dell’assistito non sia costantemente al centro della propria attenzione;
  • Rispettarsi e apprezzarsi per il compito impegnativo che si sta svolgendo;
  • Prendersi cura di se stesso, oltre che del proprio assistito;
  • Trovare spazi e momenti di svago;
  • Vigilare sulla comparsa di sintomi di depressione;
  • Accettare l’aiuto di altre persone;
  • Imparare il più possibile sulla patologia dell’assistito;
  • Difendere i propri diritti come persona e come cittadino.

Il caregiver in Italia

Dal 1998 al 2016, la quota di caregiver in Italia è passata dal 22,8% al 33,1%. In generale, il caregiver è nella maggioranza dei casi una donna (35,4%, rispetto al 30,7% di caregiver uomini). Mentre l’età media di chi fornisce aiuti è di circa 50 anni per entrambi i generi (dati Istat 2018). Nel nostro Paese è ampiamente diffuso un modello di assistenza familiare, tanto che i familiari stretti rappresentano i caregiver nel 73,5% dei casi (dati Censis 2012)…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Il caregiver familiare in Italia: una figura da tutelare”, ABOUTPHARMA

Tratto dahttps://www.aboutpharma.com/blog/2018/09/13/il-caregiver-familiare-in-italia-una-figura-da-tutelare/