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Malattie rare – Incontro finale di RD-Action: eredità e sfide per il futuro

Il 28 giugno 2018 si è tenuto a Parigi l’incontro finale dell’Azione Congiunta triennale sulle Malattie rare RD-Action. Finanziata dal 3° Programma per la Salute dell’UE, l’Azione Congiunta, che ha riunito 40 Paesi, aveva lo scopo di favorire lo sviluppo e la sostenibilità del database di Orphanet e di intraprendere azioni politiche a livello europeo, incentrate in particolare sulla codifica delle malattie rare nei sistemi informatici sanitari.

RD-Action ha inoltre assicurato la comunicazione tra gli Stati Membri e la Commissione Europea coordinando le azioni prioritarie, come l’elaborazione e l’implementazione delle Reti di Riferimento Europee (ERN). Questa Azione Congiunta è stata unica nel suo genere, poiché per la prima volta ha integrato i dati e il sostegno alle politiche nel campo delle malattie rare. L’incontro finale dell’Azione Congiunta è stato incentrato sulla presentazione dei successi di RD-Action e sulla sua eredità nell’implementazione delle politiche sulle malattie rare a livello nazionale ed europeo. La sessione finale si è svolta in forma di tavola rotonda, incentrata sulla direzione da seguire per le future politiche sulle malattie rare.

Antoni Montserrat (Commissione Europea, DG Salute) e Donata Meroni (CHAFEA) hanno aperto l’incontro ringraziando i partecipanti all’Azione Congiunta per il lavoro svolto negli ultimi tre anni, che hanno rappresentato un periodo particolarmente dinamico in questo campo, caratterizzato soprattutto dalla creazione delle Reti di Riferimento Europee all’inizio del 2017, nell’ambito della quale il pacchetto di lavoro sulle politiche di RD-Action ha svolto un ruolo fondamentale. Dopo l’apertura, Ana Rath, Coordinatrice dell’Azione Congiunta (Direttrice di Orphanet, INSERM), ha dato il suo benvenuto ai partecipanti e ha ringraziato in particolare i responsabili del pacchetto di lavoro che hanno svolto un ruolo chiave nella coesione delle diverse fasi del progetto: Yann Le Cam (EURORDIS), Kate Bushby (Newcastle), Victoria Hadley, Stefanie Weber (DIMDI), Till Voigtlander (Comitato degli Stati Membri per le ERN), Patrice Dosquet (Ministero della Salute francese) e Domenica Taruscio (ISS). Ha inoltre sottolineato le grandi sinergie che si sono sviluppate durante questi ultimi tre anni e che hanno permesso di compiere grandi progressi, lasciando un’importante eredità per le azioni future.

L’eredità di RD-Action a livello nazionale…

La prima sessione è stata dedicata all’eredità lasciata dall’Azione Congiunta per l’implementazione delle politiche sulle MR a livello nazionale. Domenica Taruscio, responsabile del pacchetto di lavoro 2, ha presentato il lavoro svolto per lo sviluppo di sistemi sanitari resilienti e sostenibili per le MR, sottolineando che questo lavoro continuerà nell’ambito di TO-REACH, l’azione di coordinamento e supporto finalizzata alla preparazione di un programma congiunto di ricerca europea, che ha lo scopo di produrre prove di ricerca a sostegno di servizi e sistemi di assistenza sanitaria più resilienti, efficaci, equi, accessibili, sostenibili e inclusivi (in Europa e altrove).

Ariane Weinman, di EURORDIS, ha passato in rassegna le 19 conferenze nazionali di EUROPLAN organizzate in collaborazione con le Alleanze Nazionali per le malattie rare, che si sono tenute nel corso dell’Azione Congiunta e che hanno affrontato le priorità politiche e le necessità nazionali riguardanti le malattie rare. L’analisi dei risultati di questi incontri ha mostrato che 20 Stati Membri dell’UE avevano già un piano/strategia nazionale per le malattie rare, mentre altri 5 Stati Membri stavano valutando l’adozione di un secondo piano/strategia per le malattie rare. Le questioni prioritarie affrontate durante queste conferenze comprendevano l’accesso alla diagnosi e alle cure mediche, i registri e la codifica delle malattie rare e il riconoscimento delle specificità dei pazienti affetti da MR in materia di assistenza sociale. Si è inoltre sottolineata la necessità di proseguire in futuro l’implementazione di piani/strategie nazionali per le MR, per garantire che la prossima ondata di iniziative facciano proprie le politiche europee sulle MR al fine di migliorare l’accesso alla diagnosi precoce e a un’assistenza sanitaria e sociale equa e di accelerare l’innovazione per rispondere ai bisogni non ancora soddisfatti dei pazienti.

In seguito è intervenuta Victoria Hedley, dell’Università di Newcastle, con una presentazione incentrata sulla Relazione sullo Stato dell’Arte delle Attività per le Malattie Rare in Europa, che è stata pubblicata due volte durante l’Azione Congiunta. Questa relazione fornisce una panoramica delle iniziative e delle politiche nel campo delle malattie rare a livello nazionale, europeo e internazionale, con ulteriori relazioni specifiche per singoli Paesi e pagine internet che forniscono una descrizione dettagliata dello status quo in tutta Europa. È attualmente in corso la fase finale della validazione dell’edizione 2018 della relazione e, in seguito, i dati saranno analizzati per la pubblicazione di sintesi suddivise per argomenti che attingeranno da esperienze e da iniziative in diversi settori.
La prima sessione si è chiusa con la presentazione di Stefanie Weber (DIMDI), incentrata sui risultati del pacchetto di lavoro 5, finalizzato allo sviluppo di un insieme di strumenti che possano assistere gli Stati Membri (SM) nell’implementazione dei codici ORPHA nei propri sistemi sanitari, nella definizione di obiettivi comuni per la codifica delle MR e nell’elaborazione di una guida e di standard comuni che garantiscano la coerenza tra i diversi Stati Membri. Al termine dell’Azione Congiunta saranno pubblicate delle linee guida per la codifica delle MR, unitamente a un manuale contenente le specifiche e le modalità di implementazione del Master file, le specifiche per uno strumento di codifica adattato per le MR e le raccomandazioni per la manutenzione di routine.

…e a livello europeo

La seconda sessione si è spostata dal livello nazionale a quello europeo, con una panoramica del sostegno offerto da RD-Action alle ERN, a partire dalla loro concettualizzazione, fino alla loro costituzione (attività di associazione) e implementazione, concentrandosi su aspetti quali la creazione di linee guida per la pratica clinica, indicatori ed esiti. In seguito, Raquel Castro (EURORDIS) è intervenuto per presentare la tematica dell’assistenza integrata nell’era delle ERN, soffermandosi sul confronto che ha avuto luogo nel quadro del progetto InnovCare per introdurre questo argomento nell’ambito delle iniziative delle ERN.

Ana Rath (Orphanet, INSERM) ha aggiornato l’assemblea sui progressi fatti dall’Azione Congiunta per l’ulteriore sviluppo e la maggiore sostenibilità di Orphanet, il database delle malattie rare. Nel corso degli ultimi tre anni, Orphanet ha dato il via a un’importante revisione dell’infrastruttura IT del database, passando da un database relazionale a uno grafico, iniziando a muoversi verso un modello organizzativo distribuito, e ha ampliato le dimensioni del Consorzio (con l’entrata del Giappone) e il numero di lingue disponibili (il sito di Orphanet è ora disponibile in polacco e la nomenclatura in ceco). Inoltre, Orphanet ha migliorato la tracciabilità e la trasparenza delle procedure di manutenzione, ha messo a disposizione tutorial per presentare le risorse agli utenti e ha aggiornato e ampliato le annotazioni scientifiche e il catalogo delle risorse specializzate (includendo una mappa delle ERN). Negli ultimi tre anni, sono stati compiuti passi concreti verso la sostenibilità di Orphanet: nei prossimi tre anni il database sarà cofinanziato attraverso il Finanziamento Diretto del Programma per la Salute dell’Unione Europea e sono attualmente in corso discussioni presso l’INSERM e il Gruppo Direttivo sulla Prevenzione e la Promozione della Commissione Europea. L’eredità di Orphanet a seguito di RD-Action nel campo delle MR è triplice: un linguaggio comune standard per la salute e la ricerca (la nomenclatura Orphanet), un database completo e affidabile a supporto del processo decisionale (per gli Stati Membri e le ERN) e un sito che fornisca informazioni sia ai professionisti, sia ai pazienti.

Infine, Victoria Hedley ha riferito sul lavoro condotto in materia di condivisione dei dati, ricerca e innovazione riguardanti le ERN, menzionando la Task Force sull’Interoperabilità, creata nell’ambito dell’Azione Congiunta, per analizzare appunto le priorità nel campo dell’interoperabilità in materia di condivisione dei dati tra eHealth e comunità MR, che saranno affrontate in futuro nel quadro di CEF (Connecting Europe Facility).

Partire da questa eredità, guardando al futuro

La giornata si è chiusa con una tavola rotonda sulle strategie da seguire per continuare a costruire sull’eredità di RD-Action, per plasmare il futuro delle politiche sulle malattie rare. Diverse questioni fondamentali sono state affrontate, tra le quali ciò che sarà necessario fare per sostenere al meglio le ERN nelle loro future missioni, affinché Orphanet sia confermato nel suo ruolo di base europea di conoscenze per le MR e per proseguire le politiche sulle MR a livello nazionale. Per contestualizzare la discussione, si è evidenziato che non esiste più un Gruppo di Esperti presso la Commissione Europea dedicato unicamente alle MR (la questione delle MR sarà trattata ad hoc da un Gruppo Direttivo sulla Salute, sulla Prevenzione e la Promozione) e che i partner di RD-Action hanno indirizzato una lettera aperta alla Commissione Europea sul futuro delle Politiche Europee sulle Malattie Rare, chiedendo alla Commissione Europea di riaffermare la sua leadership in questo campo di grande valore aggiunto a livello europeo e invocando la creazione di uno Think Tank informale sulle MR, oltre al mantenimento di un’offerta politica dedicata per le MR in seno alla Commissione. Durante la tavola rotonda, sono state menzionate fonti alternative di finanziamento per i progetti dedicati alle malattie rare, in assenza di piani per un 4° Programma per la Salute, in particolare H2020, Horizon Europe e il Fondo Sociale Europeo +. Oltre alla posizione delle malattie rare a livello politico e finanziario, si è sottolineato come la sinergia tra le Reti di Riferimento Europee e Orphanet svolgerà un ruolo chiave per la creazione di conoscenze sulle MR: queste interazioni saranno formalizzate e saranno predisposti meccanismi di coordinamento nell’ambito del Finanziamento Diretto di Orphanet.

L’incontro si è concluso con una constatazione in parte amara, ma positiva: negli ultimi tre anni è andato creandosi un consorzio realmente multilaterale che copre tutti i campi, dai dati alle politiche, necessari al raggiungimento degli obiettivi nel campo delle malattie rare, che ha dimostrato il grande valore aggiunto di un approccio trasversale. Molte questioni fondamentali restano tuttavia aperte, come quelle riguardanti la sostenibilità delle risorse e delle politiche, e la comunità delle malattie rare continuerà ad esercitare pressione a livello nazionale ed europeo affinché si trovino le risposte necessarie.

Fonte: orpha News Italia

Tratto da: http://italia.orphanews.org/newsletter-it/editorial/nl/id-23-luglio-2018.html