Malattie rare – Sclerosi laterale amiotrofica (SLA), ‘rasagilina’ in aggiunta a ‘riluzolo’ sicura in fase II
“Rasagilina, inibitore della monoamino ossidasi B con potenziale neuroprotettivo nella malattia di Parkinson, si è dimostrata sicura nei pazienti con sclerosi laterale amiotrofica (SLA) in aggiunta a riluzolo. Non si è registrata nessuna differenza tra i gruppi nell’endpoint primario di sopravvivenza ma l’analisi post-hoc suggerisce che rasagilina possa modificare la progressione della malattia in pazienti a progressione veloce. Sono i risultati di uno studio di fase II pubblicati online su “Lancet Neurology”
«Rasagilina, sia da sola sia in associazione con riluzolo, ha mostrato un effetto modificante la malattia in un modello murino di SLA con bassa espressione di SOD1-Gly93Ala» ricordano gli autori, coordinati da Albert C. Ludolf, del Dipartimento di Neurologia dell’Università di Ulm (Germania). «Abbiamo cercato di verificare se rasagilina 1 mg/die può prolungare la sopravvivenza in pazienti con SLA in trattamento anche con riluzolo» spiegano.
Coinvolti 15 network tedeschi per malattie del motoneurone
Sono stati arruolati nello studio randomizzato, controllato con placebo, a gruppi paralleli, in doppio cieco, di fase 2, pazienti con SLA possibile, probabile o definita da 15 network tedeschi per malattie del motoneurone (MND-NET, ospedali universitari o cliniche).
«I pazienti eleggibili avevano un’età minima di 18 anni, una progressiva debolezza nei 36 mesi precedenti lo studio, una durata di malattia superiore a 6 mesi e inferiore a 3 anni e una capacità vitale lenta di almeno il 50%» specificano.
Dopo un periodo di screening di 4 settimane, i pazienti eleggibili sono stati assegnati in modo randomizzato (in proporzione 1:1) a ricevere rasagilina (1 mg/die) o placebo, in aggiunta a riluzolo (100 mg/die), dopo stratificazione per sito di insorgenza (bulbare o spinale) e centro di studio.
I pazienti e tutto il personale che valutava i parametri di esito sono stati mascherati all’assegnazione del trattamento. I pazienti sono stati seguiti per 2, 6, 12 e 18 mesi dopo la randomizzazione. «L’endpoint primario» scrivono Ludolf e colleghi «era il tempo di sopravvivenza, definito come il tempo all’exitus o il tempo alla data di cut-off dello studio (cioè l’ultima visita del paziente più 14 giorni)».
Le analisi di outcome primario e le misure di sicurezza sono state eseguite in tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose di trattamento sperimentale (popolazione intention-to-treat).
Endpoint primario di sopravvivenza analogo tra gruppo attivo e placebo
Tra il 2 luglio 2013 e l’11 novembre 2014, sono stati esaminati per l’ammissibilità 273 pazienti e 252 sono stati assegnati in modo casuale a ricevere rasagilina (n = 127) o placebo (n = 125). I 126 pazienti che assumevano rasagilina e i 125 trattati con placebo sono stati inclusi nell’analisi intention-to-treat…”
Per continuare a leggere la news originale:
Fonte: “SLA, rasagilina in add-on a riluzolo sicura in fase II. Rallentata la malattia a progressione veloce”, PHARMASTAR