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Tumore al seno HER2 positivo – Terapia sottocutanea promossa dal 92% delle donne

Secondo l’indagine le donne con tumore al seno HER2+ in terapia sottocutanea sono costrette a meno rinunce dal punto di vista sociale, familiare e lavorativo trascorrendo in day-hospital la metà del tempo rispetto alle donne in terapia endovenosa. Risparmio per il Ssn di 9 mln con l’utilizzo di trastuzumab sottocutaneo, che potrebbe arrivare a 14,7 mln aumentando la quota di somministrazione alla massima eleggibilità, secondo il progetto SCuBA

05 LUG – “Le recenti innovazioni che prevedono l’utilizzo di nuove formulazioni sottocutanee nella cura del tumore al seno consentono un notevole miglioramento dell’esperienza di cura per le donne che possono dimezzare il tempo trascorso in ospedale per sottoporsi alle terapie.

Questo consente di ridurre l’impatto della cura sulle abitudini di vita e di non sottrarre tempo alle relazioni sociali, familiari e lavorative”. Così Francesca Merzagora, Presidente Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere.

Sono le stesse pazienti a sostenerlo attraverso le testimonianze raccolte nella recente indagine di Onda volta a fotografare il percorso diagnostico, terapeutico e assistenziale con particolare focus sull’impatto che la malattia e la terapia endovena o sottocute hanno sulla qualità di vita delle donne con tumore al seno HER2+. L’indagine, condotta da Elma Research con il contributo incondizionato di Roche, è stata svolta su un campione di 101 donne a cui è stato asportato il tumore in uno degli 11 Centri di Senologia selezionati in tutta Italia. A seguito dell’intervento il 91% ha dichiarato di essersi sottoposta ad almeno una terapia endovenosa e il 73% ad almeno una terapia sottocutanea nella propria storia di malattia.

Dall’indagine emerge che solo 1 donna su 10 che si reca in ospedale per la somministrazione della terapia endovenosa lo fa in autonomia, mentre chi si sottopone a terapia sottocutanea, nel 39% dei casi è indipendente; questo si traduce in un impatto più limitato della malattia della donna sui caregiver. Anche il tempo trascorso in day-hospital con le due modalità di somministrazione è molto diverso: per chi è in terapia endovenosa è in media di 5 ore, addirittura il 38% delle donne vi permane anche 6-10 ore; per chi si sottopone alla terapia sottocutanea è invece in media di 2-3 ore, il 50% persino entro le 2 ore. La differenza principale è data dal tempo di somministrazione della terapia che per l’endovenosa è in media di 145 minuti mentre per la sottocutanea bastano 12 minuti; per tutte le pazienti è invece molto elevato il tempo trascorso in sala d’attesa, ben più di 2 ore…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Tumore al seno. Terapia sottocutanea promossa dal 92% delle donne. L’indagine di Onda”, Quotidiano sanità

Tratto dahttp://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=63591