Gotta – In pazienti post-infartuati ‘canakinumab’ dimezza rischio
“Il trattamento con canakinumab riduce il rischio du recidive di gotta in pazienti con aterosclerosi, stando ai risultati di un’analisi post-hoc dei dati del trila CANTOS (the Canakinumab Anti-inflammatory Thrombosis Outcomes Study) sull’impiego dell’inibitore di IL-1, presentata nel corso dell’ultimo congresso EULAR ad Amsterdam che apre nuove prospettive nel trattamento di questa condizione
Razionale dello studio: perchè è importante IL-1 beta nella gotta?
L’uricemia rappresenta un marker di rischio valido tanto per la gotta quanto per le malattie CV, anche se i dati relativi all’efficacia dei trattamenti farmacologici disponibili per ridurre la gotta estesi anche alla riduzione del rischio CV sono, ad oggi, piuttosto limitati.
Peraltro non è ancora chiaro se tali effetti postulati ed avanzati dai risultati di alcuni studi siano, poi, effettivamente mediati dai livelli di acido urico nel sangue.
E’ paraltro noto in letteratura come l’infiammazione legata alla gotta dipenda dal rilascio di IL-1 beta da parte di diverse tipologie cellulari e come questa citochina rappresenti anche un mediatore importante di insorgenza di eventi CV acuti.
Di qui l’idea di esaminare la relazione esistente tra l’uricemia, canakinumab e i tassi di incidenza di gotta e di eventi CV nello studio CANTOS, un trial in doppio cieco, controllato vs. placebo, sull’inibizione di IL-1 beta il cui obiettivo principale era stato quello di valutare i benefici CV di canakinumab e, per estensione, la validità dell’ipotesi dell’infiammazione nell’etiopatogenesi delle malattie CV.
La presenza nel trial di dati relatici alle diagnosi di gotta e dei relativi attacchi ha reso possibile implementare un’analisi secondaria dei dati disponibili.
Disegno dello studio
Il trial CANTOS aveva reclutato 10.061 pazienti che avevano avuto precedentemente un infarto del miocardio e i cui livelli di CRP erano uguali o superiori a 2 mg/L.
Questi avevano un’età mediana pari a 61 anni, un valore mediano del BMI pari a 29,8 kg/m2 , e un valore mediano dell’uricemia pari 6,1 mg/dL. Inoltre, 3 pazienti su 4 erano di sesso maschile.
L’uricemia era considerata nella norma per valori al di sotto dei 6,9 mg/dL; elevata per valori compresi tra 6,9 e 8,9 mg/dL e molto elevata per valori >9 mg/dL…”
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Fonte: “Gotta, canakinumab dimezza il rischio in pazienti post-infartuati #EULAR2018”, PHARMASTAR