Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Gotta e nefropatia – Allopurinolo, inibitore di xantina-ossidasi è efficace?

Gli inibitori di xantina-ossidasi (allopurinolo e febuxostat) sono farmaci la cui efficacia nella gotta, in virtu della loro azione ipouricemizzante, è ormai acclarata. 
Nel corso degli ultimi anni, però, si sono sollevati anche dubbi in merito alla loro efficacia nel trattare l’iperuricemia nei pazienti affetti da nefropatia cronica. 

Di questo si è dibattuto nell’ultimo congresso EULAR nel corso di una relazione tenuta dalla prof.ssa Dalbeth (University of Auckland, Nuova Zelanda) che ha passato in rassegna il tema dell’impiego di allopurinolo e febuxostat nella nefropatia cronica

I legami tra iperuricemia e nefropatia cronica sono del tipo causa-effetto?
La prof.ssa Dalbeth ha ricordato come l’iperuricemia sia associata alla nefropatia e alla progressione di malattia.

Tuttavia, la prof.ssa Dalbeth ha aggiunto che, ad oggi, non è ancora stato chiaramente stabilito se livelli elevati di acido urico nel sangue rappresentino un fattore causa nella progressione di malattia renale, o un semplice marker di questo evento.

“Con il declino della funzione renale – ha affermato la prof.ssa Dalbeth – si osserva spesso un incremento dell’uricemia in quanto i tubuli renali rappresentano uno dei principali meccanismi per la regolazione dei livelli di acido urico nel sangue”.

Alcuni studi hanno fornito alcune evidenze del fatto che gli inibitori di xantina-ossidasi, in primis allopurinolo, sono in grado di ridurre il rischio di progressione della nefropatia cronica nella popolazione generale. Tuttavia, questi studi, purtroppo, erano di piccole dimensioni, avevano utilizzato dosi differenti di inibitori di xantina-ossidasi e si caratterizzavano per un’ampia variabilità dei livelli basali di acido urico nel sangue.

La prof.ssa Dalbeth non ha peraltro escluso, a tal riguardo, che l’effetto osservato con allopurinolo possa essere dovuto ad un altro meccanismo d’azione ancillare del farmaco, piuttosto che all’effetto ipouricemizzante per il quale è utilizzato nella gotta.

D’altro canto è anche noto che i pazienti gottosi si caratterizzano per un rischio più elevato di nefropatia cronica. Alcuni studi osservazionali hanno suggerito che trattare la gotta con farmaci come allopurinolo si associa anche ad una riduzione del rischio di nefropatia cronica o a progressione di malattia…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Gotta e nefropatia, allopurinolo è efficace? #EULAR2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/gotta-e-nefropatia-allopurinolo-efficace-eular2018-27199