Il Comitato I Malati Invisibili è presente e attivo nel territorio nazionale da aprile 2014.

(+39) 000 0000 000

info@imalatiinvisibili.it
Via Monte Suello 1/12a – 16129 Genova (IT)

Salva

Articoli recenti

CF 95173870106

info@imalatiinvisibili.it

Via Monte Suello 1/12A

16129 Genova (IT)

Malattie rare – Leucemia a cellule capellute, risposte complete e durature con ‘moxetumomab pasudotox’

Moxetumomab pasudotox, la prima immunotossina ricombinante ad azione mirata contro la proteina CD22, un glicopeptide iperespresso dall’85% delle neoplasie a cellule B, ha prodotto risposte importanti e durature in un’elevata percentuale di pazienti pretrattati affetti da leucemia a cellule capellute (HCL) recidivante/refrattaria

Questo è quanto emerge da uno studio presentato all’Annual Meeting 2018 dell’ASCO da Robert Kreitman, direttore della Divisione di Immunoterapia Clinica del Centro per la Ricerca sul Cancro di Bethesda (USA).

CD22 è una glicoproteina transmembrana specifica delle cellule B che presente nel compartimento intracellulare, durante la fase tardiva di sviluppo delle cellule precursori dei linfociti B. Successivamente con maturazione a cellule B, la CD22 si sposta sulla membrana plasmatica fino a quando non avviene la differenziazione in plasmacellule che non esprimono più la molecola. Le cellule neoplastiche dei tumori maligni delle cellule B, invece, iperesprimono CD22. L’espressione di CD22 può essere particolarmente elevata nell’HCL e nella leucemia prolinfocitica.

L’HCL è una rara forma di tumore ematologico a crescita lenta, causato dalla trasformazione maligna dei linfociti B maturi. Secondo Kreitman, nonostante le terapie di prima linea offrano risposte durature, l’HCL recidivante/refrattaria non sembra essere curabile e pertanto è necessaria la ricerca di nuovi trattamenti più efficaci. In questo contesto si inserisce maxetumomab, una immunotossina composta dalla porzione anticorpale anti-CD22 responsabile del legame unita con una tossina. Dopo essersi legata alla CD22, la molecola viene interiorizzata ed elaborata, rilasciando così la sua componente tossica che inibisce la sintesi proteica, portando alla morte programmata (apoptosi) della cellula cancerogena.

Al fine di verificare il tasso di risposte complete durature, definite come risposte complete (CR) seguite da remissione ematologica (HR) per almeno 6 mesi, è stato effettuato uno studio multicentrico (34 Centri in 14 Paesi), a singolo braccio con moxetumomab. La CR è stata definita come una HR per almeno 4 settimane, che si doveva accompagnare sia alla scomparsa delle cellule capellute nel midollo osseo sia alla risoluzione dell’epatomegalia e della linfoadenopatia. L’HR è stata definita come la risoluzione della citopenia senza ricorso a trasfusioni o a fattori di crescita per almeno 4 settimane. E’ stato valutato anche lo stato di malattia minima residua (MRD) all’immunoistochimica. Sia la valutazione della risposta che della MRD sono state condotte in cieco tramite una revisione centralizzata indipendente.

Gli 80 pazienti arruolati (età media 60 anni) dovevano avere diagnosi certa di HCL, almeno un episodio di citopenia o una splenomegalia sintomatica ed essere stati trattati in precedenza con almeno 2 terapie sistemiche, incluso un minimo di 2 cicli con analoghi nucleosidici delle purine (PNA) o 1 ciclo con PNA seguito da rituximab o un inibitore di BRAF. I pazienti hanno ricevuto moxetumomab pasudotox 40 µg/kg per via endovenosa ai giorni 1, 3 e 5 di ogni ciclo di trattamento di 28 giorni (il 62,5% dei pazienti ne ha completati 6). Il farmaco poteva essere interrotto in caso progressione di malattia, inizio di una terapia alternativa, CR con malattia minima residua (MRD) prima dei 6 cicli o tossicità inaccettabile…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Leucemia a cellule capellute: risposte complete e durature con moxetumomab pasudotox”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/oncoemato/leucemia-a-cellule-capellute-risposte-complete-e-durature-con-moxetumomab-pasudotox–27165