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Tumore del fegato – Nuovo impiego degli antiacidi

Gli inibitori della pompa protonica potrebbe diventare una nuova e promettente strategia di cura 
del carcinoma epatico. A dimostrarlo uno studio pubblicato su Oncoimmunology, realizzato tra gli altri dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano

Ancora un caso di riposizionamento di farmaci di vecchia data in ambito oncologico. Stavolta è il turno degli antiacidi per la cura del tumore del fegato.

La nuova strategia di trattamento per l’epatocarcinoma sembra in grado di bloccare la malattia per via diretta attraverso l’attivazione delle risposte immunitarie.

A dimostrarlo uno studio pubblicato su Oncoimmunology, realizzato tra gli altri dall’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano.

L’importanza del microambiente

“Per bloccare un tumore in modo efficace dobbiamo non solo colpire la cellula maligna ma anche rendere il microambiente tumorale il più ostile possibile alla sua crescita” spiega Vincenzo Mazzaferro, Direttore della S.C. Chirurgia generale indirizzo oncologico 1 (Epato-gastro-pancreatico e Trapianto di Fegato). “Ciò significa eliminare le condizioni che aiutano la sopravvivenza della cellula cancerosa al tempo stesso potenziando le difese immunitarie contro il tumore”.

Le “pompe” tumorali

I ricercatori hanno quindi studiato il microambiente del carcinoma epatico alla ricerca di bersaglio terapeutico che consentisse di ottenere effetti sia sul tumore sia sul sistema immunitario. Questa malattia è infatti caratterizzata da un’alterata vascolarizzazione e un ridotto flusso di ossigeno (ipossia), che causa un ambiente a pH acido, ricco di ioni positivi. Per sopravvivere il tumore esprime sulla sua superficie delle speciali “pompe”. Queste consentono alla cellula cancerosa di espellere gli ioni e mantenere al proprio interno condizioni biochimiche compatibili con la vita.

 Le cellule mieloidi immunosoppressorie

“Abbiamo verificato che questi ‘regolatori del pH’ sono espressi non solo dalle cellule tumorali, ma anche da cellule immunosoppressorie che rappresentano dei potenti ‘alleati’ del tumore” continua Mazzaferro. “Lo abbiamo fatto mediante lo studio sistematico delle lesioni di tumore epatico ottenute dai pazienti operati presso il nostro centro. Le cellule immunosoppressorie sono elementi immunitari di tipo mieloide normalmente adibiti ai processi di guarigione delle ferite e potentemente coinvolti nel microambiente tumorale”…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Nuovo impiego per gli antiacidi per la cura del tumore del fegato”, ABOUTPHARMA

Tratto dahttps://www.aboutpharma.com/blog/2018/06/25/nuovo-impiego-per-gli-antiacidi-per-la-cura-del-tumore-del-fegato/