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Spondiloartrite assiale (axSpA) – Legame vitamina D e bassa densità minerale ossea

In pazienti con spondiloartrite assiale (axSpA), bassi livelli di densità minerale ossea (DMO) a livello del collo femorale sono associati con l’attività di malattia e con una condizione di insufficienza vitaminica D, mentre le fratture vertebrali sono associate con i livelli di CRP e bassi livelli di DMO a livello femorale. Lo dimostra uno studio presentato nel corso del Congresso annuale EULAR 2018, il primo, stando alle conoscenze attuali, ad aver dimostrato l’esistenza di un’associazione tra i livelli circolanti di 25(OH)D e le fratture vertebrali in pazienti affetti da spondiloartrite, come pure la prima documentazione in letteratura di un’associazione tra l’attività di malattia e bassi valori di DMO a livello del collo femorale

Razionale e obiettivi dello studio
Sia l’osteoporosi (OP) che le fratture vertebrali rappresentano delle comorbilità di comune riscontro nei pazienti con axSpA, con effetti deleteri sulla funzione fisica di questi pazienti.

Per valutare la relazione esistente tra l’attività di malattia, il danno radiografico, la DMO, i livelli di vitamina D e l’incidenza di fratture vertebrali in pazienti affetti da axSpA, i ricercatori hanno allestito uno studio cross-sectional, reclutando 206 pazienti (62 donne e 144 uomini): l’86% del campione di pazienti era affetto da spondilite anchilosante (AS), mentre il 14% era affetto da nr-axSpA e il 42% presentava anche coinvolgimento periferico di malattia.

I pazienti dello studio avevano un’età media di 52 anni e, nelle condizioni iniziale, mostravano un’attività di malattia media pari a 3,6 (indice BASDAI), mentre i valori ASDAS-C (associati a CRP e a VES) erano pari, rispettivamente, a 2,2 e a 2,5.

Risultati principali
Riduzione della DMO a livello della colonna lombare e del collo femorale
Mediante esame DEXA, i ricercatori hanno documentato una ridotta DMO a livello della colonna lombare, rispettivamente, nel 25,7% (z-score) e nel 28,9% (T-score) dei pazienti e una ridotta DMO a livello del collo femorale, rispettivamente, nel 45,2% (z-score) e nel 28,9% (T-score) dei pazienti.
(NdR: Lo z-score indica di quanto il valore densitometrico in esame si differenzia da quello di una popolazione sana di riferimento composta da soggetti dello stesso sesso e della stessa età del soggetto in esame. Il T-score, invece, valutando di quanto il valore in esame si differenzia da quello del campione di riferimento (soggetti sani dello stesso sesso e di età pari a 25-30 anni, ossia esaminati nel momento in cui si raggiunge il picco di massa ossea).

Quanto alle fratture morfometriche vertebrali, queste sono state documentate nel 34% dei pazienti.

Fattori associati a riduzione DMO
Passando alle analisi bivariate, la VES, il punteggio ASDAS-C associato a VES, l’età, l’appartenenza al sesso maschile, il riscontro di livelli ridotti di 25(OH)D circolante e il punteggio  di progressione radiograficìa di malattia mSASSS (the modified Stroke Ankylosing Spondylitis Spine Score) sono risultati associati con bassi livelli di DMO a livello del collo femorale…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Spondiloartrite assiale e bassa densità minerale ossea: quale ruolo per la vitamina D? #EULAR2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/spondiloartrite-assiale-e-bassa-densit-minerale-ossea-quale-ruolo-per-la-vitamina-d-eular2018-27186