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Gotta e demenza senile – Relazione certa

Uno studio presentato nel corso del congresso EULAR ad Amsterdam suggerisce l’esistenza di un’associazione tra la gotta e il rischio di demenza: stando ai risultati, la gotta sarebbe associata ad un innalzamento del rischio di demenza nell’anziano, smentendo osservazioni precedentemente pubblicate in letteratura di un ruolo protettivo cerebrale dell’iperuricemia

Un’associazione con risultati finora discordanti in letteratura
Lo studio presentato al congresso sull’associazione tra gotta e demenza non rappresenta una novità assoluta.

In letteratura, infatti, esistono studi contrastanti al riguardo: la maggior parte degli studi osservazionali finora pubblicati, inclusi gli studi di popolazione, ha effettivamente mostrato come l’iperuricemia fosse associata ad un maggior rischio di demenza, mentre un piccolo corpo di studi ha dimostrato l’esatto contrario.

La protezione cerebrale documentata nei pazienti con iperuricemia era stata spiegata con l’ipotesi che l’acido urico, rappresentando più del 50% della capacità antiossidante del plasma, potrebbe proteggere contro lo sviluppo o la progressione di malattie neurodegenerative come il morbo di Parkinson, proteggendo i nostri neuroni, almeno apparentemente, da un eccessivo stress ossidativo.

D’altro canto, la recente pubblicazione di un ampio studio francese di popolazione, condotto in soggetti anziani (>65 anni) ha dimostrato come l’iperuricemia sia associata ad un maggior rischio di demenza e a variazioni dei processi di invecchiamento cerebrale, documentati mediante imaging.

Nel tentativo di dirimere la questione, e quindi determinare se i pazienti anziani con gotta fossero effettivamente a maggior rischio di demenza, i ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale di coorte che si è avvalso del 5% dei dati di erogazione di prestazioni sanitarie nell’ambito del programma di assistenza sanitaria USA Medicare.
I ricercatori si sono serviti di modelli di analisi di Cox multivariabili per valutare l’associazione tra gotta e demenza, corretti per alcuni fattori confondenti potenziali (età, etnia, sesso di apparenenza, comorbilità e farmaci comunemente utilizzati per malattie cardiache (statine, beta-bloccanti, diuretici, ACE-inibitori) e per la gotta (allopurinolo e febuxostat).

Legame gotta-demenza confermato nei pazienti più anziani
In questo modo, i ricercatori hanno identificato 65.324 pazienti con insorgenza di demenza su una coorte di 1,23 milioni di beneficiari del programma di assistenza sanitaria Medicare.
Dai risultati è emerso un tasso di incidenza grezzo di demenza nei pazienti gottosi pari a 17,9 per 1.000 persone-anno rispetto a 10,9 per quelli non affetti da gotta…”

Per continuare a leggere la news originale:

Fonte: “Gotta e demenza senile: relazione accertata #EULAR2018”, PHARMASTAR

Tratto dahttps://www.pharmastar.it/news/orto-reuma/gotta-e-demenza-senile-relazione-accertata-eular2018-27133