Carcinoma cutaneo a cellule squamose – Prime speranze di cura con ‘cemiplimab’
“È il secondo tumore della pelle per mortalità dopo il melanoma. Stiamo parlando del carcinoma cutaneo a cellule squamose (CSCC), una patologia che per le forme più avanzate è orfana di cure e solo negli Stati Uniti è responsabile nei casi in stadio avanzato di 3900-8800 decessi all’anno. Due nuovi studi presentati sul NEJM e presentati in contemporanea a Chicago al congresso dell’ASCO aprono nuove speranze di cura grazie ai dati positivi ottenuti con cemiplimab, un nuovo farmaco immunoterapico sperimentale diretto contro l’inibitore del checkpoint immunitario PD-1. La molecola è sviluppata da Sanofi insieme a Regeneron

Gli studi hanno valutato sia i pazienti con CSCC metastatico sia quelli con CSCC localmente avanzato non candidabili all’intervento chirurgico.
“I buoni risultati osservati con cemiplimab sono degni di nota perché il CSCC avanzato è una condizione molto grave per la quale attualmente non esistono trattamenti approvati una volta che l’intervento chirurgico non è più un’opzione” ha detto Michael R. Migden, co-autore dello studio e professore associato presso il Dipartimento di Dermatologia e Chirurgia della testa e del collo presso l’MD Anderson Cancer Center dell’Università del Texas. “I CSCC avanzati hanno dimostrato di essere reattivi a cemiplimab sia in pazienti metastatici sia localmente avanzati, con risultati clinicamente significativi e coerenti tra gli studi di fase 1 e fase 2”.
I dati pubblicati sul NEJM e/o presentati all’ASCO, e confermati da una revisione centralizzata indipendente comprendono le analisi dello studio di fase 2 EMPOWER-CSCC-1 e dalle coorti di espansione di pazienti con CSCC di uno studio di fase 1.
Studio di fase 2 EMPOWER-CSCC-1
In questo studio, pazienti trattati con cemiplimab hanno ottenuto un tasso di risposta del 47,5% (28 pazienti su 59, di cui quattro risposte complete e 24 risposte parziali) con un tempo mediano di risposta che al momento del cut-off dei dati era di 2 mesi. Il tasso di controllo duraturo della malattia (DCR), definito come la percentuale di pazienti senza progressione della malattia per almeno 105 giorni, è risultato del 61% (36 pazienti su 59)…”
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Fonte: “Carcinoma cutaneo a cellule squamose in fase avanzata, prime speranze di cura con cemiplimab. Studio sul NEJM. #ASCO 2018”, PHARMASTAR
