Neuropatia periferica indotta da chemio – Persistente per anni in sopravvissuti a tumore pediatrico
“La neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia si manifesta spesso nei sopravvissuti a lungo termine a un tumore avuto durante l’infanzia e persiste per anni dopo il trattamento. Lo evidenzia uno studio pubblicato di recente su JAMA Neurology
Secondo gli autori, nello screening per la neuropatia nei sopravvissuti a un tumore pediatrico, i medici dovrebbero sia considerare il tipo di agente usato nel trattamento sia effettuare una valutazione clinica mirata.
“La neuropatia periferica indotta dalla chemioterapia è un effetto avverso potenzialmente duraturo degli agenti chemioterapici comunemente usati nella pratica clinica pediatrica, principalmente la vincristina e altri alcaloidi della vinca, cisplatino e carboplatino” scrivono gli autori, coordinati da Susanna Park, dell’Università di Sydney. “Per quanto ne sappiamo, gli esiti a lungo termine della neuropatia periferica indotta da questi agenti nei bambini sono ancora da delineare completamente”.
Per saperne di più, i ricercatori australiani hanno effettuato uno studio osservazionale trasversale, nel quale hanno confrontato 121 sopravvissuti a un cancro (il 53,7% maschi) diagnosticato quando avevano meno di 17 anni con controlli sani di pari età. Tutti i partecipanti sono stati arruolati tra l’aprile 2015 e il dicembre 2016 presso un singolo centro di terzo livello presso il quale erano seguiti i sopravvissuti al tumore e i ricercatori non erano a conoscenza del tipo di chemioterapia utilizzata nel trattamento dei pazienti.
I partecipanti sono stati sottoposti a valutazioni sulla neurotossicità utilizzando il Total Neuropathy Score (TNS), il Movement Assessment Battery for Children (MABC) per le misure funzionali, studi di conduzione nervosa e il Pediatric Quality of Life Inventory Generic Core Scales a una mediana di 16 anni di età o di 8,5 anni dopo il termine del trattamento.
Gli agenti neurotossici più comuni sono risultati gli alcaloidi della vinca (nel 71,1% dei casi) e i composti del platino (nel 16,5%). Al 10,7% dei pazienti erano stati prescritti una combinazione di agenti a base di platino e alcaloidi della vinca.
Circa la metà dei pazienti (il 50,5%) trattati con la chemioterapia neurotossica ha mostrato anomalie cliniche coerenti con la neuropatia periferica (aumento medio del TNS: 2,1; IC al 95% 1,4-2,9). Queste anomalie erano associate alla neuropatia assonale sensitiva predominante sull’arto inferiore (riduzione dell’ampiezza media: 5,8 μV; IC al 95% 2,8-8,8).
Inoltre, i ricercatori hanno osservato deficit funzionali nella destrezza manuale, nella sensazione distale e nell’equilibrio.
Gli outcome riferiti dal paziente che mostravano una riduzione della qualità della vita e del funzionamento fisico sono apparsi correlati alla TNS…”
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Fonte: “Neuropatia periferica da chemio persistente per anni nei sopravvissuti a un tumore pediatrico”, PHARMASTAR